by Sergio Segio | 9 Settembre 2011 7:44
MILANO — Prima le fotografie, poi il bacio. Tanto è bastato a far salire il sangue alla testa di un energumeno che non ha sopportato le tenere effusioni tra due lesbiche sedute a un tavolino di un ristorante. L’uomo, dopo averle provocate e insultate, ha sfidato quella che cercava di riportarlo alla ragione: «Visto che vuoi fare l’uomo adesso le prendi». Una scarica di pugni — di inaudita violenza, hanno detto i presenti — ha fratturato il setto nasale di Valentina M., 29 anni, caporedattore di un giornale telematico universitario. L’aggressore, che era in compagnia di tre amiche, si è allontanato facendo perdere le tracce. Valentina è finita in ospedale e ieri ha sporto denuncia.
La brutale aggressione è venuta alla luce grazie a una grafica milanese di 35 anni, anche lei omosessuale, presente nello stesso locale, che ha postato su Facebook lo sconcertante episodio. Specificando: «Nessuno ha fatto niente». Tanto è bastato per far partire una serie di prese di posizione dal mondo politico. Come la denuncia di Aurelio Mancuso, presidente di Equality e di Italia Rosaria Iardino, del coordinamento delle donne del Pd. Parole di fuoco anche da Anna Paola Concia, deputata del Pd e a sua volta lesbica dichiarata: «Il Parlamento votando l’incostituzionalità della norma contro l’omofobia si è schierato dalla parte dei violenti».
Pierfrancesco Majorino, assessore alle politiche sociali del Comune di Milano: «Il nostro impegno per fare di Milano la capitale dei diritti civili non si ferma. Solidarietà alla vittima dell’aggressione e ci auguriamo che l’autore di questa orrenda aggressione venga perseguito con durezza».
Mercoledì sera, poco dopo le 23, ristorante Hama, locale raffinato in via Raffaello Sanzio, strada residenziale della città . Tra gli avventori c’è Valentina che è al tavolo con la fidanzata e un’amica. Poco distante da loro un altro tavolo con quattro persone: un omaccione sui trentacinque anni, non molto alto, cento e più chili di peso, rasato e con dei tatuaggi sulle braccia e tre ragazze. Il locale è affollato da altre persone. Valentina e le amiche scherzano, scattano foto con il cellulare, si scambiano effusioni. L’energumeno si infastidisce. Lancia qualche frase offensiva («sui nostri gusti sessuali», dirà poi in denuncia Valentina) sin quando si secca per un’occhiata che dal tavolo della giornalista parte nei suoi confronti. La risposta è immediata: «Che cazzo guardi, puttana. Vengo lì e ti meno». Valentina allora si è alzata e, con gentilezza gli ha detto: «Stai calmo, non essere violento». Lui: «Visto che ti senti uomo adesso vengo lì e le prendi». Nel gelo generale, senza che nessuno riuscisse ad alzarsi dal suo posto, il «tatuato» ha preso a pugni Valentina. Quando ha visto il sangue che le colava dal naso e dalle labbra, l’uomo ha fatto alzare le sue amiche e si è allontanato dopo aver lasciato dei soldi sul tavolo. La fidanzata di Valentina e l’amica hanno seguito i fuggitivi che si sono infilati nella metropolitana Buonarroti per risalire a Cadorna. Valentina ieri è venuta in questura e ha presentato denuncia. La polizia indaga.
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