Un sospiro di sollievo

by Sergio Segio | 10 Agosto 2011 7:15

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Le borse europee si confermano Usa-dipendenti: il rimbalzo di Wall street ha trainato Parigi (+2%) e Londra e un po’ tutte le piazze del Vecchio continente. A cominciare da Francoforte che ha chiuso in negativo (-0,1% il Dax30) dopo che in mattinata cedeva oltre il 6%. Ha recuperato anche Piazza Affari che, con un piccolo scatto finale, ha chiuso le contrattazioni con un rialzo (per l’indice Mib) dello 0,52%. Per tutta la mattinata – sull’onda delle pessime chiusure dei mercati asiatici che hanno registrato in ritardo l’ecatombe di lunedì – c’è stata molta volatilità  (cioè continue oscillazioni delle quotazioni) e molta incertezza, fino a quando l’andamento dei future negli Stati uniti ha rassenerato gli operatori e dato il via alla rimonta.
Partendo dai mercati asiatici, c’è da notare che non c’è molta fiducia in nuove misure per riportare sotto controllo le diffuse preoccupazioni sul debito e sulla prospettiva di una nuova recessione globale. Tra l’altro il pessimo dato sull’inflazione in Cina (6,5% il tasso annuale, il massimo da due anni) fa temere che Pechino, in caso di recessione globale, non possa aiutare l’economia con ampie manovre di stimolo come ha fatto durante l’ultima crisi: dopo il crollo della Lehman Brothers, infatti, fu varato un programma di sostegno da 4 mila miliardi di yuan. In particolare il Giappone teme di veder crollare le sue esportazioni (che sostengono la domanda globale e la crescita non elevata del Pil) a causa della continua rivalutazione dello yen che ieri si è riportato sul dollaro intorno a quota 77 – a un solo punto dal record storico – annullando gli effetti dell’intervento della Banca centrale giapponese dello scorso fine settimana a sostegno della valuta Usa.
Il clima di incertezza e tensione unito ai crolli delle borse e allo scarso rendimento e all’insicurezza negli investimenti in bond sicuri, sta rilanciando al di fuori di ogni logica il ruolo dell’oro come bene rifugio: non passa giorno che il metallo giallo non tocchi nuovi massimi e ieri il record è stato fissato a 1.780,10 dollari l’oncia, anche se poi ha ripiegato a 1.767,10. Da notare che per la prima volta il prezzo dell’oro ha superato quello del platino.
Opposta, invece, la tendenza del prezzo del petrolio. Fino a pochi mesi fa tutti scommettevano (e la speculazione impazzava) su un consolidamento della ripresa e quindi su una maggior domanda per consumi dell’oro nero. Ora non è più così: ieri sul circuito del Nymex la consegna settembre del Wti è scivolata fino a 75,62 dollari al barile per poi risalire verso gli 80 dollari in serata. A deprimere le quotazioni sono i diffusi timori di ricaduta in recessione degli Stati Uniti e di un forte rallentamento della ripresa economica globale che in Italia nel terzo trimestre potrebbe portare a una caduta del Pil. E questo in prospettiva significa anche una domanda più debole di petrolio, tant’è che ieri l’Opec ha ritoccato al ribasso le previsioni sul biennio in corso.
Intanto dopo le perdite record di lunedì, ieri le borse statunitense hanno un po’ recuperato. Soprattutto l’indice Nasdaq che, dopo il tracollo del 6,89% dell’inzio settimana, guadagnava, a un’ora e mezza dalla chiusura, un po’ meno del 1%. Forte rispetto allo yen, il dollaro rimane abbastanza stabile sull’euro, oltre quota 1,42. In leggero recupero il rendimento dei bond decennali che sfiora il 2,4%. A proposito di titoli del debito pubblico, anche ieri la Bce è intervenuta per sostenere le quotazioni dei Btp italiani e dei Bonos spagnoli. E così lo spread con i Bund decennali tedeschi si è ridotto scendendo a 281,6 punti con un rendimento del 5,162%. Si allenta la tensione anche sul decennale spagnolo, con un rendimento in calo al 5,056%. Ora gli occhi sono puntati all’asta dei Bot in programma stamani.

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 74 UN BARILE DI PETROLIO Scende fino a 75,71 dollari nelle quotazioni del Wti, per poi risalire al Nymex fino a 83,05 dollari il barile. Ma è un altro segno della crisi in atto
0,52 PIAZZAFFARI OK Milano chiude in positivo dopo il rimbalzo di Wall Street. Ok anche Parigi (+2%) e Londra, Francoforte chiude in negativo (-0,1%) ma risale da un -6

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