Tempo scaduto

by Sergio Segio | 4 Agosto 2011 18:33

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Eppure, anche in questo caso, il vento che si era alzato al propagarsi della notizia è tornato a morire in Italia, riportando Piazza Affari in una delle giornate più pesanti di queste orribili settimane.

“Abbiamo il terzo debito pubblico del mondo. Il problema non è più italiano, ma mondiale e non può essere governato da un presidente del Consiglio come Berlusconi”. Niccolò Mancini, trader a Piazza Affari ne è convinto, “soprattutto quando senti le dichiarazioni di oggi”. Berlusconi, in conferenza stampa ha candidamente suggerito quando ha detto “se avessi dei risparmi investirei sulle mie aziende” e poi quando ha ricordato quello che suo padre diceva della Borsa: “E’ come un orologio rotto che fa l’ora giusta solo due volte al giorno”.

Mentre il presidente del consiglio cercava di minimizzare, dalla Banca centrale europea arrivava l’auspicio ad avere un pareggio di bilancio nel minor tempo possibile. “Nel caso dell’Italia è essenziale che si facciano riforme strutturali e molto rapidamente” ha detto Trichet interpellato sul caso italiano, sottolineando la necessità  di anticipare i tempi del risanamento fiscale. Tutti i Paesi stanno anticipando la situazione, è vero anche per l’Italia dove le risorse umane, per così dire, sono così buone e l’imprenditorialità  così evidente”. Secondo il presidente della Bce la crescita in Italia è al di sotto del suo potenziale a causa di problemi strutturali.

Fra gli operatori circola un rumor, e cioè che nelle prossime ore vi possa essere un intervento per placare una situazione che vede lo spread ancora alle stelle, perdite secche per Fiat, Unicredit e BancaIntesa. Forse una patrimoniale sulle seconde case e le attività  sopra i 100mila euro.

“Siamo sopra i 390 punti, nuovo record dello spread. Se qualcuno si aspettava una reazione all’indomani del discorso di ieri, peggio di così non poteva andare. La situazione sui mercati è molto pesante, sui titoli di stato è pesantissima, così come sul fronte delle obbligazioni, c’è poca liquidità  e per vendere devi buttare giù i prezzi. Il mercato azionario è totalmente in balìa dei venditori. Ripeto, secondo il mio avviso siamo diventati un problema mondiale e i tempi per agire si sono ristretti. Qualcuno parlava di un consiglio dei ministri l’11 agosto, ma credo che vedremo novità  ben prima”. “Una situazione mai vista. – aggiunge Mancini – Sta andando all’aria il sistema produttivo del Paese. Con quel debito pubblico non si può pensare di stare dietro a una persona che le uniche cosa che ha da dire sono ‘comprate le mie aziende’, o fa battute su Borsa e orologi”.

Serve un intervento, ma non è nemmeno tanto difficile pensare a cosa accadrebbe se vi fosse un segnale di discontinuità  netto a livello politico. Ragionare per ipotesi aiuta: se vi fossero dimissioni? “La mia impressione – chiude Mancini che guarda la sospensione tecnica dei titoli sul monitor – e lo dico da uomo dei Mercati, è che se vi fossero dimissioni guadagneremmo in un balzo il 10 percento”. Le pressioni sono facili da intuire con i grandi gruppi che continuano a collezionare batoste con il segno negativo. Basti pensare alla frase di ieri dell’ad Fiat Marchionne  – “L’Italia ha bisogno di una leadership forte perche’ quello che accade in Italia non viene compreso all’estero” -, che poi ha smentito. Ma la frase, al di là  delle tecniche di comunicazione, resta. Questa volta, anche se, recita il proverbio, al peggio non c’è mai fine, il fondo è stato toccato.

 

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