Telefonino sempre più smart da settembre basterà  un Sms per comprare giornali e caffè

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Potremo pagare con un sms inviato dal cellulare il caffè, il giornale in edicola, il biglietto del bus. Non è fantascienza: la Banca d’Italia ha infatti dato semaforo verde al nuovo sistema di pagamento. Si stanno sistemando le ultime pedine per spianare la strada a questi servizi. Il 30 luglio la Banca centrale ha emanato un provvedimento attesissimo dagli operatori mobili.
Quello di “attuazione del Titolo II del decreto legislativo 11/2010 relativo ai servizi di pagamento”. Già  con quel decreto gli operatori telefonici potevano diventare payment institution (analoghi delle banche) per far comprare beni di ogni tipo ai propri utenti con il credito telefonico.
Significa per esempio stare di fronte all’edicolante e, invece di aprire il portafogli, mandargli un sms da 1-2 euro per pagare il giornale. Il costo sarebbe scalato dal proprio credito residuo o addebitato nella bolletta dell’abbonamento cellulare. Tutto ciò però non è avvenuto, in Italia. Uno dei principali motivi è che le regole non erano chiare e quindi gli operatori erano alla finestra. Ecco perché «il provvedimento della Banca è molto importante. Chiarisce alcuni aspetti che il decreto non spiegava molto bene», dice infatti Filippo Renga, responsabile dell’Osservatorio Mobile Business presso School of Management-Politecnico di Milano. Adesso gli operatori sanno che hanno bisogno di ottenere, da Banca d’Italia, la licenza come payment institution per consentire l’acquisto di due cose tramite credito telefonico: beni fisici (il caffè, il giornale…) oppure beni digitali utilizzabili per ottenere beni o servizi nel mondo fisico (per esempio un biglietto di un mezzo pubblico o del cinema).
Per i beni digitali che restano tali invece non c’è bisogno di licenza. Navighiamo su un sito web via cellulare e con un clic compriamo un libro digitale (e-book) o l’abbonamento a un giornale online; l’applicazione iPhone con la guida della città  che stiamo visitando oppure un oggetto virtuale da usare in un gioco online. Se navighiamo via computer ci basterà  invece inserire il nostro numero di cellulare e una password. Funziona così e permetterà  di comprare quelle cose il servizio mobile pay, ideato dai cinque principali operatori mobili italiani (Tim, Vodafone, Wind, 3 Italia, Fastweb, Poste Mobile). Arriveranno entro agosto (fanno sapere da Vodafone) i primi servizi. Saranno del Sole24Ore, del Messaggero (vendita contenuti editoriali su internet), di Guida di Roma e un sito d’incontri del Gruppo De Agostini. Tra i futuri aderenti è previsto anche Microsoft, che venderà  giochi e software in quel modo. Gruppo Espresso e Mondadori in realtà  già  permettono di comprare beni digitali tramite credito telefonico; ma per ora solo agli utenti di Vodafone, con cui hanno stretto un accordo.
Ma finora è stato possibile comprare tramite cellulare? Sì, via sms o Internet, ma solo dopo aver fornito gli estremi della propria carta di credito al servizio in questione. Il cellulare si limita quindi a fare da ponte per un addebito su carta. Non tutti ne hanno una però e comunque è più comodo usare il credito telefonico senza fornire la propria carta.


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