Tasse sugli affitti, il 50% dei proprietari preferisce la cedolare secca all’Irpef

by Sergio Segio | 7 Agosto 2011 6:50

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ROMA – In Italia quasi un proprietario di casa su due, al momento di affittare l’immobile, sceglie la cosiddetta «cedolare secca» la nuova tassazione sui redditi da locazione. Una scelta facoltativa, visto che è lui – in base alla sua convenienza – a decidere se adottare o meno l’aliquota «tutto compreso» del 21 per cento (19 per i canoni concordati) o restare legato alla «vecchia» tassazione (quindi Irpef più addizionali, imposta di registro e di bollo). Da un’indagine, elaborata da Solo Affitti sulle richieste pervenute ai suoi affiliati nelle principali città  italiane, risulta che la nuova strada ha convinto.
A tre mesi dall’entrata in vigore della cedolare secca, la percentuale di proprietari di immobili rimasti fedeli alla tassazione Irpef è scesa a poco più del 50 per cento.
Sul fronte dei nuovi contratti stipulati da quando è entrata in vigore la nuova tassazione – fa sapere il franchising immobiliare – la cedolare secca va forte soprattutto nel Sud Italia, dov’è scelta dal 64 per cento dei proprietari, mentre nel Centro e nel Nord si scende rispettivamente al 47 e al 46 per cento.
A Milano e Roma il dato si attesta rispettivamente sul 54 e sul 53. Un vero boom si registra invece a Catania dove più di sette proprietari su dieci si sono orientati sulla cedolare, mentre percentuali più contenute si segnalano a Bologna (47 per cento), Firenze (35) e Torino (34 per cento).
Spostandosi sul fronte dei contratti in scadenza, rende noto la ricerca, la percentuale di proprietari che in Italia ha rinnovato il contratto di locazione optando per la cedolare secca scende al 46 per cento, mantenendo punte alte nel Sud (60) e valori inferiori nel Centro e nel Nord (entrambi con il 42 per cento).
Anche in questo caso a Milano e Roma c’è grande interesse verso la nuova tassazione con valori pari rispettivamente al 52 e al 53 per cento.
La cedolare secca, dunque, ha convinto i proprietari di casa che, oltre alla semplificazione, sono allettati dall’idea di pagare meno tasse a fine anno rispetto alla normale tassazione Irpef. Dalla ricerca condotta dal franchising immobiliare risulta che «quasi il 40 per cento dei locatori risparmierà  dai 250 ai 500 euro l’anno, mentre poco più del 30 arriverà  a mettere da parte dai 500 a 1.000 euro. Solo nel 15 per cento dei casi il risparmio scenderà  a 100-250 euro e per un 12 per cento di proprietari supererà  i 1.000 euro annuali». Ma secondo Silvia Spronelli, presidente di Solo affitti l’incertezza potrebbe penalizzare in futuro le scelte: «Le ipotesi di rialzo della cedolare al 25 per cento che circolano in questi giorni potrebbero comprometterne pienamente gli effetti anche se l’Italia rimarrebbe il Paese con la tassazione più bassa nei paesi Ue».

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