“I ricchi già pagano molte tasse inutili i prelievi aggiuntivi”
ROMA – Presidente Marcegaglia, lei lo firmerebbe il manifesto dei super ricchi francesi, manager e imprenditori, che chiedono allo Stato di essere tassati di più per evitare un declassamento della Francia?
«Se fossi in Francia sì. In Italia no».
E perché questa differenza? Tra l’altro da noi la situazione economica è peggiore.
«In Italia la situazione è completamente diversa. Da noi una tassa di quel tipo servirebbe soltanto a far pagare di più chi le tasse le paga già con un prelievo che complessivamente ormai sfiora il 50 per cento. A differenza dei francesi abbiamo uno Stato inefficiente e sprecone, una spesa pubblica che è arrivata al 52 per cento del Pil, un’evasione fiscale record».
Già , ma siamo in emergenza. Non è forse più sostenibile socialmente un prelievo sui ricchi piuttosto che il contributo di solidarietà per chi guadagna da 90 mila euro in su?
«Guardi, io sono totalmente in disaccordo con il contributo di solidarietà inserito nel decreto sulla manovra. Chi prende 90 mila euro, soprattutto se ha figli a carico, non è certo ricco. La verità è che si colpisce chi già paga le tasse. Questo è inaccettabile».
Appunto. Sarebbe più accettabile un contributo da parte di chi è ricco.
«Sarei disposta a parlarne se, in Italia, avessi la garanzia che lo Stato si ritirasse, riducesse i suoi confini. Ma ci rendiamo conto che il patrimonio immobiliare pubblico arriva a 500 miliardi di euro! Ci rendiamo conto che da noi le società controllate dagli enti locali sono per i 4/5 in perdita!».
Ma non è nemmeno giusto che per trovare le risorse si intervenga sul sistema pensionistico.
«Questo è un altro discorso. Comunque sono d’accordo con Bersani: le pensioni non servono per fare cassa. Bisogna superare le pensioni di anzianità per una ragione di giustizia tra generazioni e di equiparazione con l’Europa. Ma le sembra possibile che, con l’attuale aspettativa di vita, si vada in pensione a 58 anni?».
Ma siete voi industriali che ristrutturate le vostre aziende abusando delle pensioni di anzianità . Ammetterà che è un po’ contraddittoria la sua posizione?
«Ammetto che lo dico contro gli interessi della parte che rappresento. Però lo dico nell’interesse del Paese. Propongo di accelerare il superamento delle pensioni di anzianità in cambio di una graduale riduzione del carico contributivo a cominciare da quello sui lavoratori più giovani. Ma chiedo anche di eliminare la Robin tax sulle industrie energetiche e aumentare l’Iva di un punto».
L’aumento dell’Iva non rischia di avere effetti sull’inflazione?
«Penso ad un aumento al 21 per cento dell’aliquota attualmente al 20. Sarebbero esclusi tutti i beni di prima necessità . Nelle casse statali arriverebbero 4,6 miliardi di euro e non vedo proprio, con una crescita stentata allo 0,8 per cento, come possa aumentare l’inflazione».
Cosa pensa della proposta del Pd di ritassare i capitali rientrati con lo scudo tremontiano?
«Che è incostituzionale. Poi se si vuole fare demagogia…Voglio comunque aggiungere, visto che se ne sta parlando, che sono assolutamente contraria a un nuovo scudo e a un altro condono. Basta con i condoni!».
Meglio il decreto del governo o la controproposta di Bersani?
«Con l’Iva e le pensioni il decreto del governo diventa accettabile, anche se certo manca del tutto la parte sulla crescita. Della proposta del Pd mi piacciono le liberalizzazioni, la lotta all’evasione fiscale, le politiche sulla crescita e pro-industria».
E di questa Lega in crisi di leadership che idea si è fatta?
«Che sulle pensioni sostiene cose che non stanno in piedi. Quanto alle leadership non spetta a me dare giudizi».
Crede che questo governo sia in grado di affrontare l’autunno con il rischio di una nuova recessione?
«Mi limito a dire che questo governo deve governare finché ha una maggioranza. Di certo in autunno non saremo fuori dai guai. Anzi. Ha davvero ragione il presidente Napolitano quando ci richiama tutti alla coesione. Dobbiamo crescere di più, altrimenti faremo fatica anche a mantenere l’attuale livello dell’occupazione».
La Cgil ha proclamato lo sciopero generale.
«Lo sciopero è un diritto, ma in questa fase userei altri strumenti. Resta il fatto, al di là di quel che sostiene il ministro Sacconi, ci tengo molto a mantenere rapporti forti, solidali e duraturi con tutti i sindacati che hanno firmato l’accordo del 28 giugno».
Riuscirete a non rompere sulla norma che supera l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori?
«Decideremo tutti insieme come gestirla»
Montezemolo non ha escluso che tra un anno e mezzo possa presentarsi con un partito. Lo voterebbe?
«Vediamo se lo farà , dove si collocherà , quale sarà il progetto. Io sono una convinta bipolarista. Poi, perché no? Ma mi pare un discorso prematuro».
Potrebbe nascere in Italia un Partito anti-tasse?
«Penso di sì, ma spero non sia un Tea party»
Sa che si dice? Che sarà lei a entrare in politica.
«Io tornerò a fare l’imprenditrice a tempo pieno».
E Marchionne resterà in Confindustria dopo la legge “ad aziendam”?
«Premesso che in Confindustria ci si iscrive su base volontaria, Marchionne ha ora tutte le certezze che voleva per gli accordi di Pomigliano e Mirafiori. Quindi…».
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