Niente tregua, Borsa e Btp giù

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ROMA — Non c’è tregua. Sui mercati continuano le pressioni sui titoli di Stato italiani che perdono ancora terreno rispetto ai Bund tedeschi e recuperano solo in finale. E tremano le Borse europee, anche se questa volta Milano non è la peggiore. Anzi. Dopo aver aperto in ribasso Piazza Affari cambia segno e a metà  giornata riesce pure ad andare in positivo, trainata dalla risalita dei titoli Unicredit. Poi però un nuovo ripiegamento e la chiusura in perdita dell’ 1,54%. Fanno decisamente peggio Londra e Francoforte che lasciano sul terreno il 2,34%mentre Parigi cede L’ 1,93%e Madrid lo 0,83. Wall Street apre in calo cercando però di limitare i danni e non ripetere il tonfo del giorno prima.
Pesa il timore di un peggioramento delle previsioni per l’economia mondiale e degli Usa in particolare, messa sotto osservazione da Moordy’s e sfidata con un declassamento dall’agenzia di rating cinese Dagong. E continua a premere in Europa la preoccupazione per gli attacchi all’Italia e alla Spagna, sull’onda della paura di un contagio della crisi sui debiti sovrani di Grecia, Portogallo e Irlanda. «Attacchi ingiustificati» dice il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso che guarda ai fondamentali dei due Paesi mentre il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker e il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti -volato in mattinata a Lussemburgo intraprendono «una lunga discussione sui problemi che l’Eurozona sta affrontando» . La riflessione continuerà  «con tutta serenità » aggiunge Juncker mentre il commissario europeo agli Affari economici, Olli Rehn, che ha avuto col ministro italiano una conversazione telefonica, si è detto convinto che «le autorità  italiane stiano facendo il necessario per riportare l’economia sul giusto binario» .
 E dalla Commissione arriva anche la conferma che «non c’è alcuna discussione» su un eventuale piano di salvataggio per l’Italia. Il premier Silvio Berlusconi interviene in Parlamento a borse chiuse. Si vedrà  oggi quali saranno le reazioni degli investitori, che continuano ad alimentare la politica ribassista sui prezzi dei titoli italiani che quindi vedono aumentare il proprio rendimento. Lo spread, cioè il differenziale tra i tassi del Btp decennale e il Bund tedesco di uguale durata, arriva a toccare il record di 393 punti base, vicinissimo alla pericolosissima soglia dei 400. Poi il clima migliora, e lo spread rientra a quota 367,8. Valori altissimi rispetto solo alla fine della scorsa settimana ma rassicuranti dopo i picchi toccati ieri.
 Lo spread dei corrispondenti Bonos spagnoli rimane attorno ai 383 punti base, mentre i movimenti e le tensioni cominciano ad interessare anche i titoli di altri Paesi, rimasti finora sostanzialmente ai margini delle oscillazioni. Così raggiunge i 78,7 punti percentuali, ai massimi dall’introduzione dell’euro lo spread dei titoli di Stato decennali della Francia. E tocca il suo record a 209 punti base, per poi calare a 207, il differenziale dei titoli del Belgio. In controtendenza coi forti ribassi delle Borse europee, l’euro dopo un’apertura debole e lo scivolamento fin sotto 1,4116 dollari, recupera e chiude stabile a 1,43.


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