Napolitano: ora interventi per la crescita
ROMA — Le tensioni sui mercati si fanno sempre più gravi e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano esprime tutta la sua «preoccupazione» . Al termine di un incontro, il secondo in pochi giorni, col governatore della Banca d’Italia e prossimo presidente della Bce, Mario Draghi, il capo dello Stato chiede alle forze politiche, di governo e di opposizione di fare quadrato fra loro e con le parti sociali per «stimolare decisamente l’indispensabile crescita dell’economia e dell’occupazione» . E ciò anche con scelte e misure integrative delle decisioni già prese per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014. Ai timori di Napolitano fanno da contraltare le rassicurazioni scaturite dall’analisi della situazione sui mercati e sulle Borse fatta ieri dal Comitato per la stabilità finanziaria, riunito nel pomeriggio dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.
Il giro di tavolo tra i partecipanti — oltre al ministro il direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, dell’Isvap, Giancarlo Giannini e in collegamento telefonico il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli — ha fatto emergere che la tempesta sui Btp e sui titoli italiani, scoppiata «nonostante l’azione di progressiva riduzione del deficit pubblico» , e l’impatto sulle Borse dove sono penalizzati soprattutto i titoli bancari, derivano «da incertezze internazionali» .
Le analisi confermano infatti, dice la nota diffusa in serata dal ministero di Via XX Settembre, che il sistema bancario e finanziario italiano «è solido, grazie anche all’azione tempestiva di rafforzamento delle condizioni patrimoniali e di liquidità delle banche» . Stando cioè alle valutazioni di Bankitalia il sistema del credito è capitalizzato e ha liquidità sufficiente a sopportare anche ulteriori stress. Ma ciò non toglie che da giorni le banche sono sulla graticola a Piazza Affari.
La parola dunque, come chiede Napolitano, passa alla politica, al premier Silvio Berlusconi innanzitutto che oggi interverrà in Parlamento e che domani incontrerà le parti sociali che avranno un confronto, subito dopo, con le opposizioni. C’è in gioco, come dicono banche e imprese, la credibilità del Paese e c’è, come insiste da tempo Draghi, la necessità di riavviare in maniera decisa quella crescita che, dopo la crisi, in Italia procede a stento.
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