Napolitano: celle sovraffollate, si muova il Parlamento

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Ce l’ha fatta punendo ancora se stesso con uno sciopero della fame e della sete che ha mobilitato duemila detenuti, ma anche direttori di istituti di pena e sindacati. Gliene ha reso atto il presidente Giorgio Napolitano. In una telefonata ha apprezzato lo «straordinario impegno che è valso a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica». I radicali chiedono un nuovo indulto e una amnistia. Secondo Pannella il neoministro della Giustizia Nitto Palma auspica i necessari provvedimenti di depenalizzazione ma non «oserà » proporli: «L’amnistia serve alla giustizia, ai magistrati e ai 9 milioni di cittadini che aspettano una sentenza» dice il leader radicale. Oggi il neo Guardasigilli visiterà  il carcere romano di Regina Coeli assieme al sottosegretario Gianni Letta. Il vicepresidente della Camera, Emma Bonino, sarà  al femminile di Rebibbia e Pier Ferdinando Casini a Lecce. Ha aderito alla protesta anche il deputato pdl Alfonso Papa, detenuto a Poggioreale. Anche se il senatore Idv, Francesco Barbato stigmatizza: «Per dare a Papa una cella singola i 3 detenuti che c’erano sono ora ammassati in una cella di fronte in 8. Nulla comunque in confronto alle condizioni agghiaccianti delle detenute di Pozzuoli: in 12 in una piccola cella». Il Sappe chiede di limitare solo ai casi indispensabili la detenzione. Ma anche le passerelle di ferragosto dei politici.


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