L’Ue spinge le misure: tempi rapidi

by Sergio Segio | 15 Agosto 2011 6:31

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BRUXELLES — Misure promosse, purché ottengano anche il consenso dell’opposizione e il veloce via libera del Parlamento: dopo 36 ore di silenzio, l’Europa dà  un voto prudente, di approvazione condizionata, alla manovra economica varata venerdì dal governo italiano. E rimanda un parere più articolato a quando si conosceranno più informazioni sui singoli punti.
Il giudizio è stato affidato a un portavoce della Commissione europea: Bruxelles, ha detto, «accoglie con favore le misure adottate dal governo italiano che hanno lo scopo di consolidare i conti e fare le riforme strutturali necessarie per assicurare una crescita maggiore», e «incoraggia» il governo italiano a «cercare un ampio consenso sul programma di riforme economiche e di budget al fine di assicurarne la rapida approvazione del Parlamento» (mentre poche ore prima il presidente stabile della Ue Herman Van Rompuy aveva parlato di misure «opportune, rigorose e cruciali»). «Ampio consenso», o sostegno, era stata anche la formula usata all’inizio del mese da Olli Rehn, commissario europeo agli affari economici e monetari, per commentare le prime anticipazioni sulle misure italiane: ed è la formula classica per indicare appunto misure bipartisan, costruite e varate con l’appoggio dell’opposizione e delle parti sociali. La Commissione attende comunque di «conoscere i dettagli del pacchetto approvato e maggiori informazioni sulle singole misure», poiché oggi non è in grado «di farne una valutazione appropriata».
Grande prudenza, dunque, com’è nello stile consueto della Commissione europea, ma anche come impone il calendario immediato della finanza internazionale. Perché i giudizi più decisivi, sulla manovra italiana, giungeranno nell’arco di queste 48 ore: si comincia oggi dalla Borsa americana di Wall Street, che non osserva la festività  del Ferragosto e dunque è aperta, a differenza di quelle del nostro continente; si continua domani, con l’importante vertice franco-tedesco tra Nicolas Sarkozy e Angela Merkel e poi con la riapertura delle Borse europee. Italia osservata speciale, com’è facile prevedere, ma probabilmente lo sarà  anche la Francia, viste le voci insistenti (e ufficialmente smentite) su alcune difficoltà  di manovra per la sua banca Societé Générale e per altri istituti di primo piano, particolarmente esposti sul fronte dei titoli di Stato greci, spagnoli e italiani.
Proprio ieri c’è stato un colloquio telefonico fra il presidente francese Nicolas Sarkozy e Silvio Berlusconi, durante il quale, secondo fonti italiane, il premier ha illustrato i contenuti della manovra al capo dell’Eliseo che ha avuto «parole di apprezzamento».

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