Londra, quattro piste tra mare e Tamigi sarà  l’aeroporto più grande del mondo

by Sergio Segio | 1 Agosto 2011 7:10

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LONDRA – Quattro piste su un’isola dell’estuario del Tamigi con l’energia garantita dalle maree e una capacità  di accoglienza di 150 milioni di passeggeri l’anno. Il massimo della semplicità  e dell’efficienza sono i segni distintivi di quello che, se il progetto dell’architetto Norman Foster verrà  approvato, sarà  l’aeroporto più grande del mondo, con aerei in atterraggio e decollo 24 ore su 24: merito del tragitto, tutto sul mare, che non darà  fastidio a nessun abitante o quasi. E sarà  un aeroporto sull’acqua facile da usare, collegato a porti, ferrovie e strade. È stato il sindaco di Londra Boris Johnson a presentare il piano dello studio Foster, un nome che già  vanta la costruzione dell’aeroporto di Check Lap Kok a Hong Kong, anche quello su un’isola, e che affiderà  ingegneria e pianificazione dei sevizi alla firma di Halcrow, già  in azione negli aeroporti di Atene, Toronto e Abu Dhabi. Johnson, che si è detto “entusiasta”, sottoporrà  presto il progetto al ministro del Tesoro George Osborne. Il preventivo di spesa, scrive il Sunday Times, è fra i 40 e i 50 miliardi di sterline. Quasi interamente ricavabili dalla vendita dei terreni di Heathrow, come suggerisce il presidente della Emirates Tim Clark.
Il primo dato, essenziale, è la capacità  di traffico. Al momento Heathrow accoglie 66 milioni di passeggeri l’anno, ma anche le lamentele per il rumore di circa 245.000 abitanti dei dintorni. Qui subentra il secondo elemento a favore dell’aeroporto di Foster: l’isola di Grain, nell’estuario del Tamigi, è fra mare e fiume e oltre a non disturbare quasi nessuno, potrà  sfruttare l’energia delle maree. Ogni giorno in quell’area ci sono 18 ore di flusso marino. Questo vuol dire che una volta installati i mille generatori subacquei collegati alla diga che sarà  costruita appositamente attraverso l’estuario del Tamigi, ci sarà  energia a sufficienza sia per l’aeroporto che per almeno 120.000 abitazioni. Lord Foster sottolinea altri vantaggi: «Sarà  un bel passo avanti per la qualità  della vita dei londinesi, perché ridurrà  l’inquinamento e migliorerà  la sicurezza cittadina, oltre a permettere a Londra di competere con quanto sta già  accadendo in Europa e Medio Oriente, dove altri aeroporti si stanno espandendo rapidamente». Al momento, Heathrow ha voli diretti per 157 destinazioni. Poche, se confrontate con le 224 del Charles de Gaulle di Parigi e le 235 di Francoforte.
C’è qualcuno, però, che se il progetto andrà  in porto non sarà  contento. L’isola di Grain è ricca di vita animale, già  sopravvissuta a una vecchia raffineria della Bp ormai chiusa. Si tratta di 258 fra invertebrati, uccelli, rettili. Undici specie sono considerate rare, altre 13 a rischio di estinzione.

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