«No a tagli e accorpamenti» I sindaci si mobilitano in tutta Italia

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MILANO — Dovevano incontrarsi a Venezia, a metà  settembre, anticipano il rientro dalle ferie e si vedono a Milano, il 29 agosto, in concomitanza con il dibattito in Commissione al Senato. Sindaci e amministratori di piccoli Comuni fanno quadrato contro i tagli annunciati in manovra che prevedono, tra l’altro, l’accorpamento dei municipi con meno di mille abitanti. Ospiti dell’Auditorium Gaber nel grattacielo Pirelli, indicono «una grande manifestazione».
L’Anci, l’associazione dei Comuni, li convoca con una accorata missiva, firmata dal presidente Osvaldo Napoli e dal coordinatore nazionale dei piccoli Comuni, Mauro Guerra. Si rivolgono direttamente agli amministratori dei 1.963 centri «a rischio», perché, scrivono, «siamo a un passaggio decisivo per il futuro delle nostre comunità ». Pochi giorni prima, il 25 agosto, a Roma, l’Anci fissa «in via straordinaria» il direttivo con un unico punto all’ordine del giorno: «Valutazioni e decisioni sugli effetti della manovra finanziaria». Ma la mobilitazione è continua e si estende su tutto il territorio. Perugia conferma la manifestazione prevista per il 23 agosto con le amministrazioni del Centro. L’Anci Veneto, guidata da Giorgio Dal Negro, richiama la presidenza, per fare il punto. Consigli comunali aperti domani e domenica e assemblea di tutti i sindaci piemontesi, in piazza a Torino, con la fascia tricolore, lunedì. Il Piemonte è la regione più toccata con le sue 598 municipalità  border line. Attilio Fontana, presidente di Anci Lombardia, fa appello ai suoi contro questa ennesima manovra, «la terza in due anni, che per ripianare i conti dello Stato mette di nuovo le mani nelle casse dei Comuni».
La mobilitazione, già  estesa al mondo web — dove conta una pagina Facebook, «No all’eliminazione dei piccoli Comuni» — trascina anche i sindaci di città  come Milano. «Il 29 è una tappa importante per contrastare una manovra che per i Comuni è paragonabile ad uno tsunami — dice Giuliano Pisapia —. Solo per Milano il taglio delle risorse ammonta a 100 milioni di euro, che si sommano ai tagli del recente passato». E coinvolge nel Veneto anche i sindaci di Padova e Venezia, costretti a ripensare rispettivamente gli appuntamenti del 13 giugno e del 25 aprile. Le feste dei Santi patroni, Antonio e Marco, «non si toccano».
Duro il tono dell’Anci contro i tagli, bollati come «incredibile faciloneria». Poi, nel merito: «Si riduce il numero dei consiglieri — scrivono Napoli e Guerra — sino a rendere praticamente inutili e ingestibili i consigli, infliggendo un colpo mortale a una straordinaria rete di partecipazione democratica, di volontariato civico». Sotto i riflettori anche il numero dei Comuni, «che in Italia sarebbero troppi, che sprecano». Sono più che in Europa? L’Anci dice di no. «In Italia sono 8.094; in Austria, per esempio, ci sono 2.357 Comuni su 8.360.000 abitanti; in Germania 12.104 su 81 milioni». E attaccano: «Nei Comuni lo stipendio medio di un dipendente è la metà  di quello di un dipendente ministeriale, in media c’è un dirigente ogni 52 impiegati, contro un rapporto di uno a ventidue nei ministeri, 1 a 14 nel Ministero dell’Economia, 1 a 7 nella Presidenza del Consiglio».


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