«La manovra è più equa Le opposizioni collaborino»

Loading

ROMA — Silvio Berlusconi è soddisfatto. Anzi, è «molto soddisfatto perché la manovra è migliorata senza modificare i saldi». Lo dice a Studio Aperto rifacendo l’elenco delle decisioni prese durante il vertice di Arcore, a partire dalle Province, da abolire «in poco tempo», se si troverà  l’accordo in Parlamento e dal numero di deputati e senatori che potrebbe essere «più che dimezzato»: 300 alla Camera e 150 a Palazzo Madama. Il piano anticrisi, per il presidente del Consiglio, ora «è più equo e opportuno: disponiamo della coesione necessaria per approvarlo, ma auspichiamo che l’opposizione cambi atteggiamento».
Ed è proprio su questo punto, cioè il confronto con l’opposizione, che ha insistito il premier: «Noi siamo sempre stati aperti al suo contributo. Il testo che approda in Senato potrà  essere migliorato, purché non cambino i saldi. Ma stamane ho visto che come al solito le critiche da parte loro invece di diminuire sono aumentate».
Nel corso dell’intervista il premier ha lodato il «senso di responsabilità  della Lega», definendo «romanzi d’agosto» quelli sui «rapporti interni alla maggioranza e fra me e Tremonti. La realtà  è quasi sempre diversa da come viene raccontata». Riferendosi ai costi della politica — «drasticamente ridotti per la prima volta nella storia della Repubblica con il taglio di tantissime poltrone» — Berlusconi si è ancora rivolto al centrosinistra: «Noi avevamo già  dimezzato il numero dei parlamentari ma loro con un referendum hanno bocciato la nostra legge». E lancia la sfida: «Se ci sarà  l’accordo con l’opposizione, con una maggioranza dei due terzi, in poco tempo potremo fare tutto». Perché l’abolizione delle Province e la riduzione del numero dei parlamentari, è possibile solo con una modifica costituzionale.
Quanto alle possibili modifiche del decreto anticrisi «abbiamo detto subito che quella manovra sarebbe stata migliorata con il tempo — ha chiarito il premier —. Io credo che avere lavorato in questi giorni alla vigilia di Ferragosto, praticamente senza aver fatto ferie, abbia portato al risultato di una manovra più equa e sostenibile». Secondo il presidente del Consiglio «nessun altro governo ci sarebbe riuscito. Abbiamo dovuto farlo per ottenere l’intervento della Bce, una sorta di ombrello fidejussorio a tutela dei nostri titoli di Stato sotto attacco della speculazione».
Infine il capitolo tasse: «Avevo detto che introducevo il contributo di solidarietà  con il cuore che grondava sangue perché da sempre ho promesso che non volevamo mettere le mani nelle tasche degli italiani. Siamo riusciti a levarlo con altre fonti di risparmio». Mentre «la lotta all’evasione fiscale è stata inasprita dando la possibilità  ai Comuni di fare controlli più capillari».
Un forte appello al dialogo tra maggioranza e opposizione, definito «indispensabile», è arrivato nuovamente dal presidente del Senato Renato Schifani per il quale «tutte le forze politiche devono trovare un punto di sintesi: come ha affermato il capo dello Stato, occorre coesione nei momenti difficili». Per questo, parlando al Tg1, Schifani si è augurato di «evitare il voto di fiducia» che «impedisce la discussione in Parlamento». Dove invece c’è il tempo per «riforme importanti», anche «in questa legislatura»: però occorre «buona volontà . Ce lo chiede il Paese che vuole essere modernizzato». Un appello raccolto dal segretario del Pdl Angelino Alfano: «Ora ci vuole il massimo della condivisione senza chiusure ideologiche e con una valutazione del merito delle proposte avanzate dall’opposizione».


Related Articles

Riduciamo l’orario, non il salario

Loading

Forse per ragioni di età, sono ancora affezionato alla idea di Adam Smith e alla Costituzione. Secondo Smith, «il lavoro svolto in un anno è il fondo da cui ogni nazione trae in ultima analisi tutte le cose necessarie e comode della vita che in un anno consuma».

Caccia ai “serial killer” annidati nell’Inps

Loading

Avreste mai immaginato che nella Pubblica Amministrazione imperversassero i “reati seriali” come nei romanzi di Patricia Cornwell? L’ho scoperto dopo un occasionale scambio di idee tra un apprezzato “commis” di Stato, proveniente però dal settore privato e nominato da non molto, con l’approvazione unanime del Parlamento, presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, e un alto magistrato della Cassazione, Giovanni Salvi.

Quei duellanti divisi dal carattere e dalle strategie

Loading

Un finale senza vincitori I timori di Prodi: non è un istituto normale

«Chi in un momento così difficile toglie alla banca un’accoppiata di valore come quella formata dal presidente Alessandro Profumo e dall’amministratore delegato Fabrizio Viola si assume la responsabilità di trovare un’alternativa allo stesso livello.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment