L’isola del tesoro di CL

by Sergio Segio | 26 Agosto 2011 6:38

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La fraternità  religiosa di don Giussani e il paradiso fiscale della holding. Comunione e liberazione, generata a Milano con succursale storica a Padova, e la Compagnia delle Opere che a Nord Est si è incistata ad ogni crocevia dei finanziamenti pubblici. Così i soldi «viaggiano» dal quartier generale di via Forcellini verso il Lussemburgo, fino agli antipodi. Dall’impresa edile «di famiglia» è documentato l’organigramma che approda alla società -madre intestata ai tre padri fondatori per poi aprire la «cassaforte» nel Granducato e da quattro mesi far scattare il trust in Nuova Zelanda.

Mattioli è il cantiere per antonomasia dei ciellini padovani, che dagli anni ’70 hanno coltivato rapporti privilegiati nei palazzi della politica come nella Diocesi, nell’Università  come nella fabbrica-ospedale, nella pubblica amministrazione come a Bruxelles. L’impresa edile ha costruito la nuova «base operativa» nell’ex collegio dei padri Verbiti, dove abitano Graziano Debellini (leader carismatico e co-fondatore della fraternità ), Ezechiele Citton e Igino Gatti. Mattioli colleziona appalti pubblici e fa da perno alla galassia di società , imprese e scarl. È anche l’anima di Consta, il consorzio stabile che è il centro nevralgico con il cervello a Roma (in piazza Ungheria 6), il cuore a Padova (in via Crimea 94), un braccio operativo a Milano (in via Achille Papa 30). Ha consegnato 312 appartamenti a Brazzano, dopo il terremoto in Abruzzo. Nel 2008 aveva partecipato a 270 gare d’appalto per un importo totale di 2,2 miliardi di euro.
Ma in cima alla catena di comando finanziario, gestionale, «politico» della holding ciellina c’è Solfin Edilizia Spa costituita nel 2002 con un capitale sociale di un milione 16.770 euro. La stessa sede (in via Sorio 120 a Padova) di altre società  del Consorzio come Ste Energy e Compagnia risorse energetiche. Solfin è la società -madre affidata ai tre boss ciellini padovani.
Ed è proprio Citton che compare nel Journal Officiel du Grand-Duch: il documento che certifica il passaggio in Lussemburgo. Con la società  anonima Aiglon Holding con sede in Avenue de la Faiencerie 38. È la «cassaforte» dei ciellini che risulta formata il 1 ottobre 2001 (con sede in Rue du Fort Dumoulin) davanti al notaio Christine Doerner di Bettembourg. Con 901 azioni da 100 euro ciascuna sottoscritte, come recita l’articolo 17, da Delta Erre Spa (900 azioni) rappresentata con procura dall’avvocato Michele Canepa e dalla Fipal S.A. di Montevideo in Uruguay (1 azione) convenuta con Roberto De Luca e Michele Canepa.
Insomma, da un decennio Solfin preferisce appoggiare il denaro fuori dall’Italia. Ma non basta, perché è più utile fare il giro del mondo e trovare l’isola del tesoro. Così dal 19 aprile 2011 nasce Solfin International S.A. ovvero il trust ciellino. La Nuova Zelanda rappresenta l’ultima frontiera dell’offshore: non è un paese nella «lista nera» della finanza internazionale, tuttavia offre esattamente gli stessi vantaggi dei paradisi fiscali. Basta appoggiarsi a una fiduciaria neozelandese per evitare la revisione contabile annuale della società  a prevalenza estera. Una «scatola» perfetta che si può attivare nel giro di 24 ore con le giuste conoscenze. In buona sostanza, si ricompare agli antipodi con i soldi senza più preoccuparsi di controlli, tracce e tasse. Una via percorsa – insieme ai ciellini padovani – anche dal San Raffaele di Milano e da molti imprenditori italiani.
Il 17 marzo 2011 davanti al notaio Jean Joseph Wagner compaiono madame Val’ rie Wesquy (la stessa che ha già  costituito la cassaforte ciellina in Lussemburgo) e Humilitas Charitable Trust (riconducibile a ISC Trust Company Ltd con sede sociale a 280 Parnell Road nel sobborgo finanziario di Auckland). È in quella sede che si conviene il cambio della denominazione sociale: muore la società  anonima Aiglon Holding per dar vita a Solfin International S.A. con riscrittura completa degli statuti societari e conseguenti obblighi legali. Il capitale della joint venture con la Nuova Zelanda risulta di 110.100 euro con azioni al portatore. Resta immutata la sede: Avenue de la Faiencerie 38 a Lussemburgo.
L’approdo in Nuova Zelanda si dimostra funzionale alle operazioni annunciate dal quartier generale di Padova: Sorgent.e ovvero il business delle energie rinnovabili in alleanza al 32,5% con gli americani di Amber Capital guidati da Joseph Oughourlian. Nel quartier generale di Padova, i ciellini accarezzano l’ambizione di farsi quotare in Borsa. Ormai si sentono nel «giro» che conta, all’altezza di Marchionne e con la benedizione istituzionale di Napolitano. Compagnia delle Opere è davvero un’immensa certezza: erano i Cattolici Popolari di Andreotti, i sostenitori di Cossiga, gli entusiasti berlusconiani alla Mario & Lupi. Pronti a sbarcare nella Terza Repubblica sulla scia di Bersani, Renzi e Penati?

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«COSA LORO»
I ciellini nella finanza internazionale Un libro-inchiesta edito dalla Manifestolibri

 Il «viaggio» dei ciellini padovani verso il paradiso della finanza internazionale è uno dei capitoli del libro-inchiesta Cosa Loro. I serenissimi della Compagnia delle Opere che manifestolibri pubblica a fine settembre.

Fra Veneto e Lombardia, i «ragazzi di don Giuss» hanno costruito un sistema sulla linea di confine fra pubblico e privato, finanziamenti europei e cooperative, benedizioni politiche trasversali e interessi sussidiari. Già  negli anni Novanta il padre-padrone della Quercia padovana Flavio Zanonato stringe un patto con gli uomini di Cl. A Milano non c’è solo Formigoni a far guadagnare spazio ai fedelissimi della fraternità  dentro le stanze del potere o nella gestione degli appalti.
Cosa Loro ricostruisce una storia che va dal «rogo della befana» ai cannibali della logistica, dall’assalto all’Università  fino alla gestione dei fondi europei. E spicca sempre lo stridente contrasto fra comunicazione e fatturazione, fede e holding, Memores e cantieri. In Trentino come nella Verona del leghista Flavio Tosi, ultima frontiera della CdO a caccia di business. È la santa alleanza con le coop, ma anche con pezzi del Pd come ha dimostrato il «caso Penati». Ed è davvero sorprendente radiografare la galassia ciellina a Nord Est per scoprire l’elenco di testimonial, sostenitori e soci.

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