L’Europa vacilla, Wall Street no continua il declino di Francoforte

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MILANO – La “gamma di strumenti” evocata da Ben Bernanke ha avuto l’effetto di una doccia fredda sui mercati. Pochi minuti dopo le 16, in Europa, la delusione per le parole del presidente della Fed ha fatto vistosamente sbandare gli indici di mezza Europa. Wall Street, già  nervosa nell’attesa e contrariata per la revisione al ribasso del Pil nel secondo trimestre, in pochi minuti ha toccato una perdita intorno all’1,8%; i mercati di mezza Europa si sono adeguati. Con un’aggravante: nel Vecchio Continente fin dalla mattina era andato di nuovo in onda il copione della vigilia, con Francoforte che oscillava in balìa di una forte volatilità  e con cali fino al 3%. Poi, con il passare dei minuti, Wall Street ha ritrovato maggior freddezza e gli indici sono ritornati in positivo, oltre l’1%, mentre in Europa il bilancio è stato più pesante, sebbene migliore rispetto ai momenti più bui. Francoforte ha limitato i danni ad un meno 0,84%, Parigi ha perso l’1,01% e Milano è scesa dello 0,97%, mentre Londra ha chiuso invariata (-0,02%). Più effimero l’effetto-Bernanke sul biglietto verde: l’euro ha chiuso la giornata a 1,4458 dollari rispetto agli 1,4367 della vigilia.
La Borsa più nervosa, per il secondo giorno di seguito, è stata Francoforte. Le ragioni sono varie: «Sicuramente ha il suo peso il rallentamento dell’economia mondiale, che si riflette sulla Germania, seconda potenza esportatrice dopo la Cina» spiega Gregorio De Felice, responsabile del Servizio studi di Intesa Sanpaolo, ma non è l’unico motivo. Contribuisce il blocco delle vendite allo scoperto, adottato da altri paesi e non dalla Germania, che porta a scaricare sul listino tedesco maggiori tensioni, così come ha il suo impatto il crescente nervosismo politico sulla gestione di Angela Merkel delle emergenze-debito degli altri paesi europei, in una Germania sempre più insofferente verso la sua Cancelliera. Che ieri ha accusato i mercati di cercare di tenere «sotto ricatto» i governi: «Dopo che gli Stati hanno salvato le banche – ha detto la Merkel – i mercati finanziari stanno di nuovo tentando di ricattare gli Stati, dicendo che hanno fatto troppo debito». Non soffrono invece i Bund, anzi lo spread Btp/Bund è arrivato a toccare i 300 punti, per poi assestarsi in chiusura a 289 punti. Positivo infine il risultato delle aste di ieri: il Tesoro ha collocato 8,5 miliardi di Bot a sei mesi ad un tasso del 2,14%, in calo rispetto al 2,269% dell’asta precedente, e 2 miliardi di euro di Ctz 2013, con un rendimento del 3,408% (4,038% all’ultima asta).


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