La strage dei Navy Seals “Una trappola dei Taliban”

by Sergio Segio | 9 Agosto 2011 6:27

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NEW YORK – È forse caduto in una trappola dei Taliban l’elicottero della Nato abbattuto in Afghanistan nella notte tra venerdì e sabato con trentotto militari a bordo, di cui 30 americani? Può essere stata una vendetta contro le Navy Seals, le unità  speciali della marina americana che uccisero Osama Bin Laden e che ora, d’un colpo solo, hanno perso ventidue dei loro super-rambo?
Il Pentagono smentisce ogni ipotesi del genere. «Si è trattato solo di un incidente eccezionale», ha detto ieri il colonnello David Lapan, portavoce della Difesa, ricordando che un’inchiesta è in corso e che nei dieci anni di guerra afgana non erano mai morti tanti soldati dell’Isaf (International security assistance force), il contingente internazionale guidato dalla Nato. Ma a Kabul circola una versione diversa sulla strage: non si tratterebbe di un incidente come tanti che possono accadere sul campo di battaglia, ma di un tranello ben congegnato. E i collaboratori del presidente Hamid Karzai non esitano a raccontare all’agenzia francese Afp e ad altri organi di stampa i dettagli di come le Seals americane sarebbero cadute nella trappola tesa loro da Qari Tahir, uno dei comandanti locali dei Taliban, nella vallata del Tangi, a una ottantina di chilometri dalla capitale.
Secondo queste ricostruzioni, Qari Tahir «fece giungere agli americani delle false informazioni su una riunione di otto leader Taliban di spicco in quella zona della provincia di Wardak». Vennero subito mandati sul posto dei Rangers dell’esercito americano, i quali, resisi conto del numero degli insorti, chiesero rinforzi alla base. E si alzò subito un elicottero da trasporto CH-47 Chinook con a bordo 38 uomini: 5 uomini d’equipaggio, 22 Seals, di cui molti del Team 6, cioè della squadra che uccise Bin Laden (anche se nessuno dell’elicottero partecipò a quella missione), 3 rambo della Air Force, 7 commandos afgani e un interprete.
Per arrivare in quel punto della vallata del Tangi, il Chinook doveva sorvolare le montagne e scendere attraverso una specie di apertura che era ben nota a Qari Tahir. Il capo degli insorti avrebbe fatto appostare i suoi uomini sui due lati, Al passaggio dell’elicottero, non avendo dei veri e propri missili terra-aria, gli insorti hanno utilizzato dei rpg (rocket propelled grenade), che sono adatti per i carri armati ma in anche in questo si sono rivelati idonei. Colpito al fianco, il Chinook è esploso, cadendo a terra in una nuvola di fuoco e di fumo. Il portavoce dei Taliban ha subito diffuso la notizia. E ai Rangers non è restato che avvertire la base e cominciare a raccogliere i resti dei loro compagni.
A Virginia Beach e in altri luoghi dove vivono le famiglie dei Seals c’è un’atmosfera di lutto. I giornali locali pubblicano le foto dei commandos uccisi, spesso con i figli in braccio. Le trenta salme saranno rimpatriate stasera con tutti gli onori: alla cerimonia all’aeroporto militare di Dover, oltre ai familiari, parteciperà  il ministro della Difesa Leon Panetta e non è escluso l’arrivo dello stesso Barack Obama che ieri, in un discorso al Paese, ha reso omaggio al coraggio, al patriottismo e allo spirito di sacrificio dei soldati uccisi.

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