by Sergio Segio | 9 Agosto 2011 6:21
MILANO — L’ombrello della Bce si è aperto e dal record di venerdì, quando era volato sopra i 400 punti, il differenziale tra il Btp decennale e il Bund tedesco ieri si è ristretto di oltre 100 punti base, per poi ridimensionarsi un po’ e terminare la giornata a 302 punti, il 19% in meno rispetto alla chiusura della settimana scorsa.
Dopo il via libera di Francia e Germania, c’era attesa per l’intervento deciso domenica notte dalla Banca centrale europea per andare in soccorso di Italia e Spagna nel mirino della speculazione e comprare Btp e Bonos sul mercato secondario delle obbligazioni. Il movimento c’è stato ed è stato importante, con un’escursione di prezzo dei titoli del Tesoro italiani del 6%, da 92 a 104,40 euro. Dopo aver aperto con uno spread di 366,06 punti, il differenziale si è così ridotto fino a 285 punti, per poi risalire leggermente. A comprare, in modo concertato, come stabilito nella teleconferenza dei banchieri centrali di domenica, sono state alcune banche centrali nazionali, tra cui la Banca d’Italia, intervenuta sia sui Btp che sui Bonos spagnoli, la Bundesbank e il Banco di Spagna.
Nelle sale di trading degli istituti di credito, gli operatori hanno registrato due momenti di azione: uno nelle prime ore della giornata e poi un altro a cavallo dell’apertura di Wall Street, per un ammontare stimato intorno ai 4,5-5 miliardi di euro. Con la certezza degli operatori che oggi ci sarà il bis, con nuovi acquisti della banche centrali a sostegno di Roma e Madrid.
Ma se qualcuno ipotizzava un rafforzamento anche del fondo di salvataggio europeo (Efsf), ieri un portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel ha spazzato via ogni speranza. «L’Efsf resterà così com’è e manterrà il volume che aveva prima del 21 luglio», ha dichiarato Christoph Steegmans in una conferenza stampa.
Il messaggio lanciato dall’Europa ai mercati nel weekend questa volta, però, è forte e chiaro. Dopo tanti tentennamenti, la politica ha deciso di agire con decisione e rapidità per salvare l’euro. La lettera firmata dal presidente della Bce Jean-Claude Trichet e dal suo successore in pectore Mario Draghi, con la richiesta di condizioni al governo di Roma e Madrid in cambio dell’intervento sui titoli di Stato è sfociata nella conferenza stampa straordinaria di venerdì del premier Silvio Berlusconi e del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, per annunciare nuove misure per tagliare il deficit e rilanciare la crescita. Domenica si sono consultati i ministri delle Finanze del G7 e i banchieri centrali in teleconferenza. Ieri la rete ha funzionato, con una tregua per i Btp. Ma la batosta si è abbattuta sulle Borse. Venerdì sera l’America aveva perso al tripla A, ma a spaventare è soprattutto il rischio di una nuova recessione globale, più probabile anche a causa dei piani di austerità sulle due sponde dell’Atlantico. E in Europa la Germania, che ha legato un’altra volta il suo destino all’Eurozona, ha pagato il pegno più alto.
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