Il nemico oscuro è tra di noi
Ed ecco spuntare la minaccia del terrorismo arabo islamico, il nemico oscuro che si nasconde negli angoli bui della terra, secondo la definizione messa in bocca al presidente Bush dal suo think tank dopo gli attentati dell’11 settembre (quelli sì frutto di oscure trame di servizi segreti). Ci si rivolge al grande pubblico, spiega Noam Chomsky, come a dei bambini, usando personaggi e intonazioni infantili, così da suscitare emozioni e non riflessioni. Bisogna riconoscere che questa tecnica del babau, potenziata dai media, funziona egregiamente creando vere e proprie allucinazioni collettive. A Pisa una ragazza denuncia di essere stata violentata da tre nordafricani: subito il sindaco Filippeschi (Pd) chiede al ministro Maroni (Lnp) più polizia per la sicurezza della città , mentre il consiglio comunale decide all’unanimità di costituirsi parte civile contro i responsabili dello stupro. In realtà , si scopre, esso è stato inventato dalla ragazza in crisi esistenziale, ma con le idee abbastanza chiare da attribuirlo, per renderlo credibile, a fantomatici arabi nordafricani. Stesso fenomeno, su scala ben più drammatica, a Oslo. La strage viene immediatamente attribuita al terrorismo arabo islamico. Ciò traspare dalle prime dichiarazioni ufficiali: Napolitano condanna l’atto terroristico ribadendo l’impegno per la pace, mentre Obama si appella al mondo intero perché fermi questi atti di terrore. Più esplicito il presidente della Ue Van Rompuy, che collega l’attentato terroristico al fatto che la Norvegia rende un buon servizio alla pace nelle regioni più instabili del pianeta (partecipando alle guerre in Afghanistan e Libia). La Norvegia – commenta il giornale britannico “The Sun” – ha aperto le porte a migliaia di immigrati musulmani, che hanno creato un terreno fertile per il terrorismo. Da tempo – conferma Guido Olimpio sul “Corriere della Sera” – la Norvegia è nel mirino del terrorismo qaedista. Al Qaeda attacca Oslo, annuncia “Libero”. Sono sempre loro, ci attaccano – denuncia “Il Giornale” con un editoriale di Fiamma Nirenstein – sottolineando che con l’Islam il buonismo non paga. Alberto Flores D’Arcais spiega sul “Tirreno” che c’è un’altra possibilità ancora più inquietante, che gli attentati di Oslo siano la prima dimostrazione che le minacce di Gheddafi contro l’Europa non erano soltanto parole al vento ma nascondevano un terribile e reale progetto. La bolla di sapone della matrice arabo islamica scoppia subito dopo: autore della strage è un norvegese, collegato alla massoneria e ad ambienti filo-sionisti, che odia gli arabi e l’Islam e ha voluto punire il suo paese perché troppo cedevole nei loro confronti. Intanto, però, si è raccontato ai lettori-bambini che è Gheddafi a minacciare l’Europa e che è quindi giusto bombardare la Libia per fermare il babau che vuole azzannarci.
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