I sindaci tornano in piazza: in 800 per dire «no» ai tagli

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A Milano i sindaci, in un fronte che mette insieme centrodestra e centrosinistra, si riuniscono per dire una volta di più il proprio «no» alla tagliola sui fondi e all’accorpamento dei mini Comuni.
È una protesta che bissa la «marcia» dell’8 aprile 2010, quando in oltre 500 con tanto di fascia tricolore, si raccolsero in piazza San Babila contro il cappio imposto dal patto di stabilità . Nulla si era spuntato. Stavolta dovrebbe essere diverso: negli ultimi giorni, dopo la manifestazione dei piccoli Comuni a Roma, sono arrivate rassicurazioni autorevoli. I ministri leghisti hanno sposato la causa. E Roberto Maroni ha garantito in un incontro con l’Anci, venerdì al Viminale, che «c’è spazio» per alleggerire i tagli. In più si è ottenuta la disponibilità  a rivedere la norma sui piccoli centri, che verrebbero spinti solo ad associare i servizi. In questa direzione si era espresso anche il segretario del Pdl, Angelino Alfano. E ieri il ministro Ignazio La Russa ha ribadito: «Penso che verrà  rettificata». Aggiungendo: «Sarebbe un’ingiustizia».
Le distanze con il governo però rimangono, perché nelle ultime tre manovre i Comuni — secondo l’Anci — hanno avuto tagli per 14,2 miliardi. Ottocento fasce tricolori hanno confermato la propria presenza questa mattina all’auditorium Gaber al Pirellone. In forze contro le misure che giudicano «insostenibili». Ci saranno il primo cittadino milanese (di centrosinistra) Giuliano Pisapia e quello della Capitale Gianni Alemanno (di centrodestra), tra i più polemici sin dall’inizio. Ma anche le Regioni, che tanto hanno da ridire, con i governatori di Lombardia, Roberto Formigoni, ed Emilia-Romagna, Vasco Errani. In platea i sindaci di Torino, Piero Fassino, di Genova, Marta Vincenzi, di Verona, Flavio Tosi, di Reggio Emilia, Graziano Delrio, di Venezia, Giorgio Orsoni, di Bologna, Virginio Merola, e una delegazione da Napoli.
«È la conferma — dice il sindaco di Varese, il leghista Attilio Fontana, cui si deve l’idea — di come avessimo ragione quando abbiamo promosso questa manifestazione per dire all’opinione pubblica l’impossibilità  per i Comuni di garantire servizi ed investimenti di fronte ai tagli di quest’ennesima manovra». Che in cifre significano — dice la relazione tecnica — 1,7 miliardi in meno nel 2012 e un altro miliardo per l’anno seguente.
Dopo le aperture, secondo il presidente pro tempore dell’Anci, Osvaldo Napoli (Pdl), sarà  un’iniziativa molto meno polemica di quanto previsto all’inizio: «Vista la situazione, siamo moderatamente ottimisti». Qualche certezza in più ci sarà  nel pomeriggio dopo un nuovo incontro con Maroni.


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ROMA – «Se siamo arrivati al punto che un dirigente di partito, della segreteria nazionale poi, si sveglia la mattina e decide autonomamente cosa vuole fare, userò la stessa libertà : se sul mercato del lavoro le posizioni del Pd saranno subordinate a quelle di un sindacato io voterò secondo coscienza».

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