I ribelli: “Ucciso un figlio del raìs” ma Tripoli nega: “Khamis è vivo”
Dopo la fregata italiana sfiorata mercoledì, ieri è stato il cacciatorpediniere britannico “Hms Liverpool” a diventare bersaglio dei razzi del regime libico. Almeno venti i missili lanciati da Zlitan: tutti però caduti in mare senza arrecare danni, come ha riferito un reporter del Sun a bordo della nave. E proprio a Zlitan, la città a Est di Tripoli che da giorni i ribelli tentano di rubare ai lealisti, si è aperto un giallo attorno alle sorti di Khamis Gheddafi. Secondo fonti dei ribelli il figlio minore del raìs alla guida della più temuta brigata d’elite sarebbe morto sotto le bombe della Nato con altre 32 persone. Conferme ufficiali, però, non ce ne sono né dal governo di Bengasi né dall’Alleanza atlantica, che pure ha confermato i raid sulla città . Tripoli, invece, ha smentito accusando la Nato di «uno sporco trucco per coprire i loro crimini». Ovvero l’uccisione di civili: una donna e i suoi due bimbi, vittime collaterali dei raid a detta del regime. Se la storia della morte di Khamis, peraltro già annunciata a marzo, fosse vera, sarebbe il secondo figlio del raìs a essere ucciso dalle bombe Nato dopo Saif al-Arab.
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