I cento giorni di De Magistris

by Sergio Segio | 18 Agosto 2011 6:42

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 NAPOLI.Si è preso solo una settimana di ferie e il suo staff ha tirato un sospiro di sollievo perché Luigi De Magistris avrebbe potuto anche decidere di restare alla sua scrivania tutta l’estate. «L’altra sera mi ha detto di iniziare a sentire un po’ di stanchezza, che per lui significa prendere l’ultimo appuntamento istituzionale alle 9.30 di sera e ricominciare alle 8 la mattina dopo», sorride suo fratello Claudio, che continua a essere il braccio destro e il consigliere fidato del sindaco, ma qui tra i corridoi di Palazzo San Giacomo tutti sanno che dopo la pausa agostana il vortice delle questioni da risolvere attraverserà  soffiando come un vento in questi uffici.

I cento giorni del sindaco
I primi cento giorni di Luigi De Magistris non sono stati una passeggiata: è stato travolto dall’emergenza rifiuti, ha dovuto fare i conti con le casse vuote ereditate dalla vecchia amministrazione e riordinare lavoro, dipendenti e municipalizzate secondo un nuovo stile, quello dell’efficienza. Tutti sapevano che non sarebbe stato facile, ma non sembra che in autunno pedalerà  in discesa, anzi secondo le previsioni pare che il peggio debba ancora venire. Per il momento di tutto il fermento del popolo arancione, di questa movimentata primavera in cui i cittadini si sono riappassionati alla politica locale, resta ancora una fiducia stabile nel primo cittadino che, lo ricordiamo, il 25 maggio scorso ha sbaragliato Gianni Lettieri con quasi trenta punti di distacco in percentuale. Prova ne è stata a fine giugno durante i momenti neri dell’emergenza spazzatura il sit-in spontaneo andato avanti per giorni in piazza Plebiscito di fronte la questura e nato su internet per sostenere il sindaco. Ma anche i cosiddetti «ripulitori» volontari di CleaNap, gruppi di cittadini che dandosi appuntamento sui social network da settimane ormai si riuniscono portando scope, guanti e piantine, per recuperare piazze, monumenti e giardini. E non sono andati in ferie nemmeno ad agosto anzi la scorsa settimana si sono presentati ai giardini di via Cesario Console con il solito protocollo lanciato su Facebook: «Informazione e sensibilizzazione dei residenti, trapianto di nuove essenze arboree perenni e a bassa manutenzione, ed installazione di cartelli esplicativi che invitino tutti a rendersi partecipi della conservazione e tutela dei beni comuni».
Sicurezza e politiche sociali
Eppure non c’è mai da abbassare la guardia nel rapporto di complicità  con la cittadinanza, soprattutto quando si parla di legalità . Se infatti parte dei napoletani ammira il decisionismo e la figura forte di Luigi De Magistris, nella sua giunta la differenza di vedute sulle politiche sociali e di ordine pubblico creano tensioni anche all’esterno. In particolare ci sono assessori come il pm Giuseppe Narducci che intendono entrare a gamba tesa nelle questioni sulla sicurezza cittadina e altri come Sergio D’Angelo per storia politica più inclini alle mediazioni. In questo clima le frizioni con i centri sociali, ma anche con i partiti più a sinistra, da Sel al Prc passando per gli stessi consiglieri di Napoli è tua, la lista civica che ha sostenuto il sindaco, sono affiorate nel rapporto con le liste dei disoccupati organizzate e con i migranti. Così lo scorso 3 agosto dopo lo sgombero di un capannone a via Brin dove da tempo risiedevano cittadini stranieri in parte collocati in strutture di accoglienza dall’assessore D’Angelo qualcosa probabilmente non ha funzionato. I vigili, secondo alcune testimonianze, avrebbero infatti usato le maniere forti con una cinquantina di immigrati, usando anche lo spray urticante non in dotazione alla polizia municipale. De Magistris ha aperto un’inchiesta interna e istituito una commissione conoscitiva, ma i problemi sono sorti anche con gli ambulanti abusivi di Piazza Garibaldi, in maggioranza provenienti dall’Africa. Secondo i progetti della nuova amministrazione la zona della stazione infatti dovrà  diventare a breve la porta d’ingresso della città , i lavori di riqualificazione, in parte sostenuti anche da Trenitalia, sono già  partiti e l’idea di Narducci è quella di mettere ordine nella babilonia delle illegalità  della piazza, per arginare lo spaccio, gli scippi e le attività  illeciti dell’area. Ai migranti secondo i piani toccherà  spostarsi in mercatini ad acta, e c’è chi protesta per il cambiamento.
Le scommesse autunnali
Tra le sfide più grandi che attendono Luigi De Magistris a settembre c’è l’avvio della raccolta differenziata che parte da un modesto 20% e dobvrebbe secondo i piani superare il 60%; quindi l’attivazione del porta a porta (l’assessore all’ambiente Tommaso Sodano ha già  annunciato che dopo le ferie verrà  allargato ad altri 140mila cittadini) nonché lo start up degli impianti di trattamento. Per il momento diversi goal sono stati segnati a favore dell’amministrazione cittadina, dal protocollo firmato con il ministro Prestigiacomo che ha sbloccato i fondi regionali e ministeriali agli accordi con i paesi del Nord Europa che hanno permesso di dare un po’ di respiro agli impianti ormai saturi.
C’è infine l’Americas cup che tutti sperano sarà  aggiudicata dal capoluogo campano, ma che riporta a galla l’annosa questione della riqualificazione di Bagnoli. Durante la campagna elettorale De Magistris aveva dichiarato: «Bagnoli è una pagina vergognosa di commistione tra politica e crimine attorno al denaro pubblico». Per tutta risposta Bagnoli Futura, la società  di trasformazione urbana nata con una delibera comunale nel 2002, ha querelato il primo cittadino. Un paradosso? Di sicuro ora a quella «pagina vergognosa» bisognerà  pur mettere mano, anche se i fondi comunitari sono belli che prosciugati e gli interventi di bonifica pari praticamente a zero. Dalla Coppa America non arriverà  un centesimo, se non la possibilità  di investimenti dei privati che pretendono il loro tornaconto, e la città  dovrà  attrezzare l’area di tasca propria. Le possibilità  di sviluppo e di decollo dell’economia, pare, valgano l’impresa, a patto di stare alla larga dagli speculatori.
Tra le sfide più grandi che attendono Luigi De Magistris a settembre c’è l’avvio della raccolta differenziata che parte da un modesto 20% e dovrebbe, secondo i piani, superare il 60%; c’è poi anche la sfida dell’attivazione del porta a porta nonché lo start up degli impianti di trattamento.

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