Gaza. E ora la Striscia si affida ai bambin

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GERUSALEMME. La battaglia per la Palestina non si combatterà  nella Valle del Giordano, sul Golan o lungo la frontiera con Gaza, ma in camera da letto come sostengono da anni i demografi più accreditati del Medio Oriente. La crescita della popolazione palestinese sia nella Striscia di Gaza che nella Cisgiordania supera in termini percentuali quella in Israele – attestata su una percentuale simile a quella dell’Europa – di diversi punti, e in un futuro non molto lontano i residenti palestinesi supereranno per numero i cittadini israeliani. Niente carri armati, niente aviazione, sono i bambini “l’arma del futuro”. La bomba demografica viene definita dagli specialisti del ramo, con un sillogismo certamente poco felice, ma che riproduce esattamente la situazione sul terreno in Palestina e in Israele.
Il sostanziale stallo della crescita demografica in Israele viene attribuito alla mancanza di una politica a sostegno delle famiglie, alla crescita dei prezzi e al sostanziale blocco del reddito che porta le famiglie israeliane ad avere soltanto uno-due figli per coppia – dato che cresce solo per la parte ultraortodossa della popolazione. Dal lato palestinese si registra invece un vero e proprio boom delle nascite. Sostanzialmente le famiglie arabe sono sempre state piuttosto “numerose” – quattro-cinque figli per coppia – ma negli ultimi due anni la crescita è stata davvero considerevole. Le condizioni economiche migliorate specie in Cisgiordania – una realtà  economica che cresce al ritmo dell’8 per cento l’anno – e il sistema sanitario certamente reso più efficiente, sono alla base della nuova spinta demografica. Situazione che anche a Gaza registra una vera impennata. Nella Striscia soltanto nei primi sei mesi del 2011 i nuovi nati sono stati 25mila. Numeri che in una realtà  delicata come quella della Terra Santa sono destinati a incidere molto. Tra le tante chiavi di lettura del lungo conflitto tra israeliani e palestinesi c’è la demografia e gli scenari tracciati ruotano sempre attorno a una parola chiave: “il sorpasso”, quello che prima o poi i palestinesi compiranno sugli israeliani, prima o poi.
I dati diffusi dall’Ufficio centrale di Statistica di Ramallah indicano che nei Territori la popolazione palestinese è arrivata a 4,17 milioni. L’ultimo studio sulla materia del professor Sergio della Pergola, il più accreditato demografo in Israele docente all’Università  Ebraica di Gerusalemme e autore del libro “Israele e Palestina, la forza dei numeri (pubblicato in Italia da Il Mulino), ci dice che la popolazione ebraica è al momento di poco sopra i 5,2 milioni. Ma componente israeliana è piuttosto complessa perché è a sua volta composta da gruppi molto più eterogenei, per provenienza di origine, per differenziazione politica, etnica e religiosa: un quinto degli israeliani non sono ebrei, ma immigrati russi e arabi, in maggioranza musulmani.
La spinta palestinese intanto prosegue senza sosta, soltanto nella prima settimana di questo mese sono nati 1090 bambini, una media di 155 al giorno che – se rapportata alla popolazione – ci indica che nessun Paese al mondo in questo momento sta crescendo allo stesso ritmo. Funzionari della sicurezza israeliana – perché quello demografico è per Israele un problema di sicurezza e fonte di grande inquietudine – confermano che i dati forniti dall’Ufficio di Statistica di Ramallah sono molto vicini alle valutazioni fatte in Israele sul numero di residenti palestinesi nei Territori. La crescita stimata dagli israeliani era del 3% l’anno circa, ma i numeri diffusi già  indicano che la soglia è già  stata ampiamente superata. Inoltre il 40,8% della popolazione della Cisgiordania e di Gaza ha meno di 14 anni, e questo rende i palestinesi una delle più giovani popolazioni del mondo.
Lo storico israeliano Benny Morris è fra quelli convinti che la guerra in Israele si consumerà  non sul campo di battaglia, ma in campo demografico, e ammette che gli arabi si sono già  assicurati la vittoria. A questo ritmo nel giro di cinque-dieci anni gli arabi (gli arabi israeliani sommati a quelli che risiedono in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza) formeranno la maggioranza della popolazione sui territori che si estendono tra il fiume Giordano e il Mediterraneo. E questo molti israeliani non fa dormire sonni tranquilli.


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