Donne sacerdote e preti gay la rivolta contro Ratzinger

by Sergio Segio | 29 Agosto 2011 6:00

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BERLINO – Cortei per la riforma della Chiesa annunciati ovunque Benedetto XVI verrà , e una messa officiata da due sacerdoti gay sposati con rito civile e sospesi a divinis a Berlino. Nella vicina Austria, un clamoroso manifesto firmato da oltre trecento religiosi per il sacerdozio alle donne e un profondo rinnovamento del cattolicesimo. Così, in un clima di crescente rivolta e protesta, la Germania e il mondo tedesco si preparano alla visita pastorale del Pontefice. E se è vero quanto scriveva ieri Spiegel online, le autorità  propendono per una risposta dura: a Berlino è stata proibita la dimostrazione alla Porta di Brandeburgo, anche a Friburgo e a Erfurt le manifestazioni non sono state ancora autorizzate. Niente proteste visibili contro l’ospite da Roma, insomma: sempre che queste notizie siano confermate, tira aria di una scelta quasi un po’ cinese contro il malcontento dei fedeli.
Il Papa visiterà  il suo paese natale dal 22 al 25 settembre. Oltre alla capitale, visiterà  Friburgo, nel sudovest, la capitale della Turingia Erfurt e la cittadina turingiana di Eichsfeld. Il movimento critico conta ormai l’adesione di 54 organizzazioni, e organizza le proteste. Il 22 settembre, quando Benedetto XVI parlerà  al Bundestag, il Parlamento federale, vogliono sfilare in centro. Guidati da una falsa “Papamobile” con a bordo un “antipapa” e una “antipapessa”. «Abbiamo dubbi per la sicurezza e l’ordine pubblico», avrebbero detto secondo Spiegel online le autorità . Quel che non è chiaro, è a che livello la decisione sia stata presa. Il sindaco-governatore di Berlino Klaus Wowereit (socialdemocratico, gay dichiarato e sposato) ha infatti espresso «piena comprensione per i cittadini decisi a cogliere l’occasione della visita per ricordare che la Chiesa cattolica difende tesi legate allo scorso millennio, non al presente». Lo stesso arcivescovo di Friburgo, Robert Zoellitsch, ha notato che «viviamo in una società  pluralista», per cui la Chiesa deve accettare proteste se pacifiche e civili.
La visita papale diventa così un nuovo momento di verifica e mobilitazione per il forte movimento critico dei fedeli in Germania. Dai due sacerdoti sposati, Norbert Reicherts e Christoph Schmidt, viene una chiara sfida: alla vigilia dell’arrivo di Benedetto XVI vogliono dire messa e impartire il sacramento della Comunione a chiunque, nella chiesa protestante di San Tommaso a Kreuzberg, il quartiere multietnico di Berlino. Non meno vivo è il movimento in Austria. La Priesterinitiative (Iniziativa dei sacerdoti) chiede riforme di fondo della Chiesa cattolica nel suo manifesto. Negando chiaramente obbedienza al Papa, i firmatari – tra cui padre Helmut Schueller, ex vicario generale dell’arcivescovado di Vienna e direttore della Caritas – vogliono l’ordinazione di donne-sacerdote, la possibilità  che anche credenti laici predichino e dicano la messa, la riammissione all’Eucaristia di divorziati risposati, il ritorno nella Chiesa dei sacerdoti cacciati perché hanno una compagna o una moglie e figli con lei. L’arcivescovo di Vienna, cardinale Schoenborn, li ha minacciati di esclusione. Ma proprio da tedeschi e austriaci papa Ratzinger affronta la ribellione più profonda alla sua dottrina e al suo pontificato.

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