Cgil: manovra golpe, ora pronti alla piazza
ROMA.«Sulle pensioni il governo ha fatto un golpe: e se sarà confermato tutto quello che è uscito dal vertice tra Bossi e Berlusconi, ho l’impressione che vedrete una lunga presenza della Cgil nelle piazze. Non siamo disposti a fermarci allo sciopero del 6 settembre: vogliamo cambiare segno alla manovra». È agguerrita, Susanna Camusso: la piega presa dalla legge di bilancio del governo – dice presentando lo sciopero della prossima settimana – «è grave e prepara un autunno straordinario: si attaccano pesantemente i diritti di lavoratori e pensionati, senza equità , perché è stata perfino soppressa la tassa di solidarietà che avrebbe dovuto colpire i redditi alti. A pagare più di tutti sono i dipendenti pubblici, mentre restano in piedi le norme ignobili sul lavoro, cioè l’articolo 8, quella sul reparto confino dei disabili, e la soppressione delle feste civili nazionali».
La Cgil è rimasta colpita soprattutto dalle decisioni del governo sulle pensioni: «Sono di una gravità inaudita, e ancora forse non ci si è resi veramente conto di cosa significhino. Discriminano tutti gli uomini che hanno svolto il servizio militare, e tutte le persone che hanno studiato investendo denaro ed energie: non solo si sta dicendo che si perdono dai 4 agli 8 anni di studi universitari, insieme a uno di leva, ma oltretutto si dispone che chi ha già riscattato la laurea ha buttato a mare un sacco di soldi. Così non solo si fa un danno enorme alle persone, ma si mina anche il senso delle istituzioni, perché improvvisamente si dice che un contratto con lo Stato non vale più».
Secondo Camusso, «bisognerà capire inoltre se gli anni persi andranno a incidere sui 18 necessari entro il 1996 per rientrare nel sistema retributivo. Insomma, prevediamo un enorme contenzioso, perché chi ha già pagato pensando, giustamente, di avere acquisito dei diritti, adesso se li vede sparire sotto i piedi».
«Molti gioiscono – ha continuato Camusso – perché è saltato il contributo di solidarietà . Per noi, che avevamo proposto di basarlo su criteri di equità , significa che a pagare tutto il costo della crisi e delle tre manovre fatte nell’ultimo anno è solo una classe: quella dei lavoratori e dei pensionati trasparenti, che hanno sempre dichiarato e pagato fino all’ultimo euro di tasse. In questo senso, quella di Berlusconi è una manovra di classe».
Attacco al lavoro pubblico
I più tartassati restano per la Cgil i lavoratori pubblici – tanto che ieri la Uil, per inciso, ha deciso di dichiarare lo sciopero generale, da effettuare dopo il 16 settembre. «Sono bloccati gli aumenti, i contratti, le assunzioni, il tfr, le tredicesime, adesso anche migliaia di pensionamenti – elenca Camusso – e si pensi ad esempio, anche solo nella scuola, cosa vorrà dire la norma che tiene al lavoro molte persone per diversi anni in più». «Poi il governo ha deciso di vendicarsi contro chi in questi anni ha avuto opinioni diverse: e così dopo l’attacco agli incentivi per le rinnovabili, ora quello alle agevolazioni per le coop. Peraltro, due settori che tiravano per occupazione e sviluppo».
Insomma, «si confermano tutte le ragioni dello sciopero». La Cgil il 6 settembre sarà presente in 100 piazze italiane: Susanna Camusso parlerà a Roma, ma già da giorni la complessa macchina organizzativa è in moto, e i volantini vengono distribuiti perfino nelle spiagge.
La tensione con Cisl, Uil e la Confindustria è molto alta, e ieri Camusso non ha risparmiato una battuta contro Bonanni: «Mi stupisce la sua soddisfazione solo per il fatto che è saltata la misura sull’Iva: a me pare che Cisl e Uil stiano sottovalutando i problemi, e minimizzare, o rinviare le modifiche a un tempo imprecisato dopo l’approvazione, è uno sbaglio».
Poi la segretaria Cgil ha ribadito che l’articolo 8 «deve essere cancellato dalla manovra, perché non rispetta la rappresentanza e la contrattazione, e con la retroattività è incostituzionale. Abbiamo apprezzato che anche Bersani e Di Pietro hanno chiesto che sia eliminato, e continuiamo a dire che non siamo d’accordo con Cisl, Uil e Confindustria che lo ritengono congruo all’accordo del 28 giugno. Se tutto resterà così com’è, abbiamo non solo i mezzi sindacali, ma anche quelli giuridici, per reagire, e lo faremo».
Angeletti ritorna di lotta
Quando la misura è colma, anche la Uil si muove. Il sindacato guidato da Luigi Angeletti giudica «inaccettabile la norma sulle pensioni, che si aggiunge a blocco dei contratti, misure sulle tredicesime, e interventi previdenziali nella scuola»: per questo il 16 settembre deciderà la data dello sciopero generale del pubblico impiego. E anche la Cisl, pur non parlando di sciopero ma di prossime «proteste», intanto chiede al governo di ritirare la norma sulle pensioni: «È iniqua».
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