by Sergio Segio | 12 Agosto 2011 7:41
MILANO – Sembra la classica seduta di rimbalzo tecnico per le Borse europee. Non lo è, perché la volatilità – pure in calo – resta su livelli inediti dal fallimento di Lehman. Tuttavia mancano le cattive notizie, a fronte di tre novità incoraggianti: l’incontro di martedì tra Sarkozy e Merkel sulla crisi nell’Eurozona; il divieto a vendere allo scoperto atteso oggi dalla Consob e confermato dalla Esma anche per Belgio, Francia e Spagna; il calo inaspettato dei sussidi di disoccupazione Usa. In serata Obama dal Michigan ha dato una spinta anche a Wall Street: «Repubblicani e democratici devono guardare oltre il voto, oltre il calcolo elettorale, e trovare un terreno comune per accelerare la ripresa della crescita e dell’occupazione».
Così il pestaggio quotidiano dei mercati al mondo lascia indenni le Borse, che in parte recuperano. Anche il differenziale tra Btp e Bund tedesco resta sotto controllo: apre a 288 punti base, chiude a 272, per un rendimento poco sopra il 5%, sempre grazie alla Bce che compra i governativi italiani. Il Ftse Mib a Piazza Affari chiude tra i migliori: +4,1%. Seguono con un +3,56% Madrid, +3,11% Londra, +2,89% Parigi, +3,28% Francoforte e +5% Zurigo, dove le autorità stanno avendo ragione del franco svizzero che schiaccia l’economia ma ieri è tornato a 1,07 sull’euro. Tra le valute si segnala il record dello yuan sul dollaro oltre 6,4, per la prima volta da quando (1993) la Cina ha unificato tassi di cambio e mercati valutari. E anche l’oro ha bucato l’ennesimo record, a 1.814 dollari l’oncia in Asia.
A New York gli indici hanno preso abbrivio (+3,9% Dow Jones e +4,69 Nasdaq nel finale) per il dato sul lavoro: in settimana hanno chiesto il sussidio 395mila persone, minimo da aprile e 7mila meno delle stime. Solo a metà seduta le Borse europee hanno avuto paura. Quando il dato sulla bilancia commerciale Usa (a giugno 53 miliardi di dollari, +4,4% e massimo da tre anni, si attendeva un calo a 48 miliardi) ha girato al rosso i derivati di Wall Street. E in Europa s’è sparsa voce che Bnp Paribas avrebbe appostato altri 500 milioni per perdite su bond greci.
Ma la sindrome francese, già vista mercoledì con cali vicini al 20% delle banche locali, è stata stoppata da Banca di Francia e dall’Amf, che controlla il mercato». L’Amf a ore potrebbe vietare le vendite allo scoperto, che alimentano le spirali ribassiste della Bourse. Identica misura l’avrebbe in canna prima dell’avvio odierno dei mercati la Consob, che si coordina con l’Esma europea. Già in Grecia le vendite senza possesso dei titoli sono vietate. Resta chiara l’impressione che nessuna “requie” darà la speculazione finché non appariranno all’orizzonte riforme stabili per mettere in sicurezza i conti dei Paesi a rischio. Lo ha ribadito, ieri, la stessa Bce: «Il direttivo accoglie con favore gli annunci di Italia e Spagna su nuove misure e riforme nelle politiche fiscali e strutturali. È essenziale una loro attuazione decisa e celere per migliorare significativamente competitività e flessibilità , e ridurre rapidamente i disavanzi».
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