by Sergio Segio | 2 Agosto 2011 6:50
Paolo Bolognesi, il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime, spiega che nel discorso che terrà prima del sindaco Virginio Merola l’assenza del governo verrà liquidata «in una riga e mezza. D’altronde se devono venire per non darci risposte…». Ai familiari è arrivato il messaggio del presidente della camera Gianfranco Fini oltre a quello del capo dello stato Giorgio Napolitano, che verrà letto questa mattina in piazza. Un messaggio anche dal segretario del Pd Pierluigi Bersani: «Bisogna far emergere tutta la verità », ha detto il leader dei democratici riferendosi al fatto che non si conoscono i mandanti della bomba che provocò 85 morti e 200 feriti. Il leader di Sel e presidente della Puglia Nichi Vendola ha sottolineato lo «sdegno per l’assenza del governo» e ha definito il segreto di stato «uno dei peggiori cancri della nostra repubblica».
Con tutta probabilità nel suo discorso Bolognesi tornerà a rimarcare le affinità che l’associazione dei familiari rileva tra l’azione di questo governo e il piano di rinascita democratica di Licio Gelli. Un paragone che era stato fatto anche alcuni anni fa e racchiuso nel manifesto del 2003 quando – anche allora c’era un governo Berlusconi – venne scritto: «I familiari delle vittime sapranno ancora una volta difendere memoria, verità e giustizia da riforme d’ispirazione piduista volte a distruggerle». Bolognesi ha spiegato l’assenza dei ministri come un atto di «ritorsione verso le vittime». E il presidente tornerà di nuovo a sottolineare la mancata attuazione della legge 206 sui risarcimenti per i familiari, questione terribilmente concreta che colpisce ancora tante persone a più di trent’anni non solo dalla strage ma da altri fatti di terrorismo accaduti in Italia. Altro tema è quello del segreto di stato: l’associazione dei familiari fu tra i protagonisti della legge di iniziativa popolare depositata nel 1984 per abolirlo. Perché se è vero che sulle indagini per il 2 agosto non è mai stato opposto il segreto di stato, su tanti altri episodi è stato condizionante.
A Bologna arriverà il sindaco di Bari Michele Emiliano che verrà accolto dal neo primo cittadino bolognese alla sua prima prova dal palco della stazione. Il capoluogo pugliese è stato infatti il secondo a pagare il contributo più alto in fatto di vittime quel 2 agosto 1980. E ci saranno novità per quanto riguarda il corteo che, come sempre, attraverserà la centralissima via Indipendenza. Sfileranno 85 bambini che arrivano dalla zona di Monte Sole dove nell’autunno 1944 ci fu il più grave degli eccidi nazifascisti. A loro verrà raccontata la storia della strage alla stazione durante il viaggio per arrivare a Bologna: a farlo sarà la direttrice del Cedost (il centro di documentazione sullo stragismo) Cinzia Venturoli. Non solo: poco prima delle 10.25, ora in cui è scoppiata la bomba, due adolescenti reciteranno una poesia di Roberto Roversi. Piccoli cambiamenti in una struttura che rimane tradizionale. Nel corteo sfileranno anche altri familiari di vittime di stragi italiane, da piazza della Loggia al rapido 904 da via dei Georgofili a Firenze all’associazione che si è costituita tra i parenti delle vittime della strage di Marzabotto. Sarà presente anche Agnese Moro.
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