Berlino e Parigi in pressing “Roma attui le misure annunciate” e la Bce accetta di comprare Btp

by Sergio Segio | 8 Agosto 2011 7:29

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Berlino – Nell’attesa ansiosa del mondo per la riapertura dei mercati, e prima di un consulto notturno dei ministri delle Finanze del G7, l’Europa franco-tedesca tenta in extremis di salvare l’euro e l’Eurozona dal grande crac. La cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy, nel loro comunicato congiunto di ieri sera, hanno annunciato un imminente rafforzamento del Fondo europeo salvastati e dei suoi poteri d’intervento, elogiando la manovra anticipata italiana e le misure d’emergenza spagnole, ma facendo pressione per la loro immediata e totale attuazione quale «condizione essenziale per rassicurare i mercati». È stato in sostanza il segnale politico che la Banca centrale europea attendeva. In serata infatti il board Bce, dopo la più difficile riunione d’emergenza della sua storia, ha preannunciato un suo deciso intervento sui mercati, «che sarà  una risposta significativa e unitaria». Quindi, a quanto è dato di capire, l’istituto acquisterà  in massa titoli italiani e spagnoli per soccorrere Roma e Madrid prima dell’alba del temuto “lunedì nero”.
La dichiarazione congiunta della Cancelleria e dell’Eliseo è giunta non a caso ieri sera attorno alle 20, mentre la riunione-teleconferenza del consiglio direttivo della Bce, sotto la guida del presidente Jean-Claude Trichet, era in corso. Due ore dopo, arrivava la risposta della Eurotower: «Abbiamo esaminato attentamente la situazione in Italia e in Spagna, abbiamo tenuto conto delle posizioni espresse da Francia e Germania, e risponderemo in modo deciso sui mercati». Secondo il Wall Street Journal online e la Bbc, una maggioranza nel board dei governatori, spinta dalle insistenze di Trichet si è imposta, a favore di massicci acquisti di titoli sovrani italiani e spagnoli, per un ammontare tra i 230 e i 400 miliardi, onde aiutare Roma e Madrid a uscire dalla crisi. In cambio di garanzie concrete che i due governi si muovano subito. Garanzie che evidentemente sono venute in serata. La Bce si è comunque mossa dopo l’incoraggiamento politico delle due potenze-guida dell’Eurozona. Il segnale è venuto con quel comunicato congiunto con cui Berlino e Parigi ribadiscono il loro impegno alla piena applicazione delle decisioni del summit europeo del 21 luglio, quello che aveva varato il salvataggio della Grecia.
Ma soprattutto, Francia e Germania sottolineano due punti-chiave: primo, l’elogio con riserve delle manovre italiana e spagnola. «Specialmente l’obiettivo delle autorità  italiane di raggiungere un pareggio del bilancio un anno prima del previsto è di importanza fondamentale», dicono Merkel e Sarkozy, esigendo però «la completa e rapida attuazione delle misure annunciate, come chiave per restaurare la fiducia dei mercati». Secondo, un rafforzamento del fondo salva-Stati, una sua maggiore flessibilità , la ricapitalizzazione delle istituzioni finanziarie e più capacità  di intervento ogni volta che, in base alle analisi della Bce, si verifichino rischi per la stabilità  finanziaria. Toccherà  alla Bce con le sue analisi indicare la decisione di necessità  d’intervento se e quando la stabilità  dell’Eurozona sarà  a rischio.
A poche ore dalla temuta riapertura dei mercati, e dopo la peggiore settimana dell’economia e finanza internazionali dal 2008, tedeschi e francesi hanno rotto gli indugi. Poco dopo, in tarda serata, è toccato ai ministri finanziari delle sette maggiori potenze economiche mondiali cercare di calmare gli investitori con segnali di fiducia nell’economia americana.

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