Auto in fiamme a Berlino la rivolta anti-lusso dei guerriglieri della notte

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BERLINO – Non c’è solo la rivolta violenta e saccheggiatrice a Londra e altrove nel Regno Unito, né bastano gli scontri a Madrid o Atene tra dimostranti e polizia. Anche nella calma Berlino è scoppiata una nuova guerriglia urbana, aggressiva, estremista e giovanile: la sua arma assoluta è il rogo delle auto. Auto di lusso, ma anche prodotti di massa, dalle Volkswagen alle Skoda alle Smart. Per la terza notte consecutiva, i commandos mordi e fuggi hanno colpito, tra mercoledì e ieri. La polizia è in allarme, rafforza le pattuglie, manda in volo anche elicotteri con visori notturni, e nei suoi appelli invita i cittadini a prepararsi al peggio: «Se avete un’auto di qualità , non parcheggiatela in strada la notte».
L’ultimo bollettino di guerra, pubblicato dalla polizia ieri mattina e subito rilanciato dai media, era devastante: nove auto sono state date alle fiamme da guerriglieri ignoti a Charlottenburg e a Tiergarten, cioè due quartieri bene dell’Ovest, e a Lichtenberg, nel profondo est della città . Gli sconosciuti terroristi urbani incappucciati hanno colpito tra mezzanotte e 13 minuti e le 2,40. E la polizia sembra ancora brancolare nel buio.
Dall’inizio dell’anno, i commandos che hanno nel mirino l’auto come simbolo di lusso e modello di vita borghese hanno incendiato a Berlino circa trecento vetture. In maggioranza Bmw, Mercedes, Audi o altre marche di lusso, ma non solo. «È una guerra contro i ricchi ma anche contro il ceto medio», scriveva ieri mattina il quotidiano liberal Der Tagesspiegel. Il conservatore illuminato Die Welt faceva un calcolo spaventoso: l’escalation della guerriglia anti-auto è tale che nella notte tra martedì e mercoledì è finita in fiamme quasi una vettura ogni 15 minuti. «Sospettiamo di gruppi dell’estrema sinistra», dicono alla polizia criminale. Ma acciuffare i responsabili ௿½ piccole cellule senza strutture formali di comando e collegamento, sempre in contatto tra loro con cellulari e Internet ௿½ è quasi impossibile. Tanto che la Merkel ha sentito il bisogno di esternare tutta la sua preoccupazione per questa esclation di violenza.
Uno dei gruppi criminali si chiama Bmw, come il numero uno mondiale delle auto premium, ma è un gioco di parole: nel loro caso vuol dire Bewegung fuer militante Widerstand, cioè Movimento per la resistenza militante. Cospirazione perfetta, spesso online: nei loro manifesti ti spiegano tutto, l’abc di come attaccare e distruggere in pochi minuti l’auto di lusso, odiato simbolo delle classi privilegiate o sfruttatrici. «Tutto va molto veloce, ed è molto semplice. Hai bisogno soltanto di un paio di guanti, di un accendino e di una di quelle pasticche accenditore per avviare le griglie, i barbecue. E non dimenticare mai di studiare prima qual è la via di fuga più sicura e più veloce».
«Dobbiamo mantenere il sangue freddo», dice il ministro dell’Interno della città -Stato di Berlino, Erhart Koerting. Il movente politico estremista è sicuro, affermano nel suo staff, e temono un preludio di una nuova stagione di terrorismo. Decenni dopo la sconfitta della Rote Armee Fraktion (le Br tedesche della Bleierne Zeit, gli anni di piombo della democrazia federale) il movimento armato prende nuove forme. Non è solo odio per l’auto come simbolo dei ricchi, avvertono sociologi ed editoriali dei media: gli incappucciati che bruciano le auto puntano anche a cavalcare il crescente movimento contro la gentrification. Quel processo cioè che, a Berlino come in ogni metropoli moderna, vede i ricchi trasferirsi nei più tipici quartieri popolari, comprare o prendere in fitto le case più belle, e stravolgere consumi, prezzi, abitudini, tutto. Auto di lusso infatti sono finite in fiamme anche a Friedrichshain o in altri quartieri giovanili di tendenza dell’est.
Berlino è il fronte principale della guerra delle auto bruciate, ma i commandos incendiari della notte sono entrati in azione anche ad Amburgo, Goettingen, Francoforte e Monaco. La nuova guerra urbana tedesca va verso nuovi roghi, e ai cittadini comuni resta la magra consolazione dell’appello della polizia: se potete non parcheggiate la notte in strada, neanche davanti casa. Nell’Europa della nuova rabbia giovanile, i roghi di auto fanno sentire la Germania del welfare tragicamente meno diversa dalle altre società .


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Francia. Il governo socialista e la macchina securitaria sarkozista

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JOEL SAGET/AFP/Getty Images

 da Marsiglia.
Come si fa a smontare la macchina securitaria messa in piedi da Sarkozy con particolare cura e abilità , l’asse di tutta la sua fortuna politica, fin da quando Ministro degli Interni aveva represso la rivolta delle banlieue, definendo i giovani beurs né più e né meno che delinquenti comuni, e facendo approvare dal Parlamento per esempio una legge che per i minorenni recidivi prevede la corte penale come fossero adulti. Bisogna smontare la macchina securitaria perché produce una frattura sociale, culturale, e politica, spezzando il corpo dei cittadini in due, con la polizia che agisce come forza occupante e/o coloniale nei confronti di neri, arabi e altri colori diversi dal bianco.

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