Anche la Fed teme la recessione “Tassi zero fino al 2013 e nuove misure”

by Sergio Segio | 10 Agosto 2011 7:07

Loading

NEW YORK – Dopo un ulteriore calo delle Borse asiatiche e un pessimo avvio dei mercati europei, Wall Street ha fermato ieri l’ondata al ribasso che dalla fine di luglio ha afflitto tutte le piazze azionarie (facendo perdere 8 mila miliardi di dollari agli investitori in giro per il mondo) e ha cercato – a dispetto di un nuovo allarme della Federal Reserve – di riprendersi una leadership finanziaria offuscata dal declassamento del rating americano.
Il Dow Jones ha chiuso ieri a 11.239, con un incremento di 430 punti (+3,98 per cento). Ma è stata una seduta molto travagliata, nervosa, con violente fluttuazioni in alto e in basso. In mattinata l’indice era salito fino a 235 punti, permettendo una inversione di tendenza nel Vecchio Continente. Dopo l’annuncio della Fed l’indice è precipitato per poi risalire nel tardo pomeriggio.
Gli effetti positivi si sono comunque fatti sentire. Londra, che a un certo punto perdeva il 5,5 per cento, è riuscita grazie al traino di Wall Street a chiudere a +1,9 per cento, Parigi a +1,6, Francoforte a – 0,1 e Milano a +0,5. Intanto gli interventi della Bce hanno ridotto il differenziale tra Btp e Bund tedeschi a 280 punti.
Pubblicato alle 14.15 ora di Washington, il comunicato della Fed è stata una doccia fredda e per un momento si è temuto che vanificasse il recupero di Wall Street. Al termine della riunione del Comitato del Credito (Fomc), Ben Bernanke e i suoi colleghi hanno annunciato che la Fed è pronta «a nuove misure per favorire la ripresa» e hanno ricordato che la strada della ripresa economica sarà  più lunga e difficile di quel che ci aspettava appena due mesi fa.
«Sono aumentati i rischi di una recessione», ha inoltre avvertito la Fed, decidendo così, non solo di lasciare i tassi di interessi interbancari a breve tra lo zero e lo 0,5 per cento, ma di dare anche una proiezione temporale a questa strategia: il costo del denaro – ha promesso il comunicato – «rimarrà  eccezionalmente basso fino a metà  del 2013». Come dire: per almeno due anni è inutile farsi molte illusioni su una accelerazione della crescita economica.
Proprio su questo punto c’è stato uno scontro all’interno del comitato. Tre membri – Richard Fisher, da sempre considerato un “falco”, Narayana Kocherlakota e Charles Plosser – hanno votato contro il comunicato finale perché avrebbero preferito un linguaggio più sfumato, come quello concordato nelle precedenti riunioni del Fomc in cui si parlava di tenere i tassi bassi per un «periodo esteso», senza fissare una data precisa.
La nuova formulazione offre una certa garanzia agli operatori, ma ha avuto come conseguenza un immediato rialzo delle quotazioni dei titoli a breve del Tesoro americano, con una conseguente flessione dei tassi che, per i titoli a due anni, sono scesi persino al di sotto degli obiettivi dalla Fed.
Alcuni analisti hanno spiegato che Bernanke non poteva fare molto di più, anche perché l’ipotesi del cosiddetto QE3 (Quantitative easing 3), cioè una terza puntata del piano per aumentare la liquidità  del sistema, sarebbe stato attaccato frontalmente dai repubblicani. Comunque, dopo un attimo di incertezza in cui sembrava che i mercati ripiombassero nel tunnel dei giorni scorsi, il Dow Jones si è ripreso, annullando due terzi delle perdite di lunedì.
Mentre il dollaro si indeboliva sull’euro, l’oro ha toccato ieri un nuovo record (1.740 dollari, superando per la prima volta il valore del platino) e così anche il franco svizzero: due beni rifugio su cui si concentrano molti investitori alla ricerca di oasi sicure in un periodo così turbolento.

Post Views: 174

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2011/08/anche-la-fed-teme-la-recessione-qtassi-zero-fino-al-2013-e-nuove-misureq/