Afghanistan, bomba contro i bersaglieri: 4 feriti
Ma, almeno stavolta, l’ordigno artigianale, prediletto dai guerriglieri per colpire le truppe Nato-Isaf, non uccide. Come comunicherà lo Stato maggiore della Difesa, sono quattro i soldati italiani della Task Force Center feriti e nessuno «versa in pericolo di vita».
In una giornata che aggiungerà al bilancio delle vittime militari due soldati Nato, morti in distinte operazioni nell’Est, gli italiani in forza all’11esimo reggimento Bersaglieri di Orcenico superiore di Zoppola (Pordenone) erano a Siah Vashian, a sud dell’aeroporto di Herat, per un’operazione pianificata. Subito dopo l’attentato i feriti sono ricoverati nell’ospedale militare di Camp Arena: per fratture agli arti inferiori e superiori non gravi. Solo per uno di loro è stato necessario un intervento chirurgico. Gli altri tre hanno potuto rassicurare direttamente i proprio familiari sulle loro condizioni.
Siah Vashian è a soli cinque chilometri da Camp Arena, il quartiere generale italiano dove si trovano la maggiore parte dei nostri 4.200 soldati. Una distanza preoccupante, che conferma la capacità dei Taliban di operare anche a ridosso delle strutture Nato-Isaf. Ma i militari non sono gli unici ad essere minacciati dalla facilità con cui i guerriglieri piazzano gli “Improvised explosive devices”. A Kunduz City, nel Nord-Ovest, l’esplosione di uno Ied ha falciato ieri la macchina su cui viaggiava un agente dell’intelligence afgana. Che è diventato così l’ultima vittima di una serie di recenti omicidi mirati a personalità di alto profilo.
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