Addizionali, Imu e balzelli auto accelera l’onda delle tasse locali

by Sergio Segio | 15 Agosto 2011 6:51

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ROMA – Non ci saranno solo prelievi di solidarietà  e tagli delle agevolazioni. A pesare sulle tasche dei cittadini arriveranno già  dal 2012 gli aumenti delle addizionali Irpef comunali e regionali, la nuova Imu e un forte rincaro delle tasse sull’acquisto delle automobili. Il governo ne parla come di un anticipo del federalismo fiscale, gli amministratori locali parlano invece di uno scomodo «passaggio del cerino».
La relazione tecnica alla manovra spiega che viene ampliata, «a decorrere dall’anno 2012, la possibilità  per Regioni e Comuni di manovrare le rispettive addizionali Irpef». Attualmente l’addizionale comunale è bloccata allo 0,4%, con un modesto margine di manovra solo per chi non abbia raggiunto tale tetto. Ma dal 2012 i Comuni, in anticipo sui tempi previsti dal decreto sul federalismo fiscale, potranno arrivare allo 0,8%. Mentre le Regioni, per le quali attualmente è prevista un’aliquota tra lo 0,9% e l’1,4%, potranno arrivare al 3% (ma solo gradualmente, entro il 2015). Dell’Imu, l’imposta municipale unica prevista dal decreto sul federalismo (che sarebbe dovuta entrare in vigore tra il 2013 e il 2014, inglobando varie imposte tra le quali l’Ici sulla seconda casa, l’Irpef sui redditi fondiari e la tassa sui rifiuti) la manovra non parla. In compenso ne ha parlato il vicepresidente dell’Anci e sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, al termine dell’incontro con il governo sulla manovra: «Il governo propone un anticipo dell’Imu da subito, e da parte nostra c’è la disponibilità  a parlarne». Purché da parte dell’esecutivo ci sia però la disponibilità  a venire incontro alle esigenze dei Comuni, precisa Delrio: «L’Imu può rappresentare una piccola ciambella di salvataggio rispetto alle difficoltà  dei Comuni. Però se parte con un’aliquota dello 0,76% non copre nulla, considerati i tagli dei trasferimenti. L’aliquota base deve arrivare almeno allo 0,82%, lasciando ai sindaci la possibilità  di manovrarla con un più o meno 3%».
La possibilità  di aumentare l’aliquota Irpef invece piace poco all’Anci, e piace ancora meno alle Regioni: «Questo non è un anticipo del federalismo, è la morte del federalismo – afferma il presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni Vasco Errani – si taglia su tutto, e poi si passa il cerino alle Regioni e agli enti locali che comunque, anche arrivando all’aliquota massima, che si traduce in una nuova gabella per i cittadini, non potranno mantenere i livelli attuali dei servizi».
Per completare il quadro dei nuovi aumenti che piomberanno a breve addosso ai cittadini c’è l’aumento dell’imposta provinciale di trascrizione dell’acquisto di una nuova automobile. Infatti, si legge sempre nella relazione tecnica alla manovra, si passerà  dal pagamento di una tariffa fissa di 150,81 euro «a quello di una tariffa modulata sulla base delle caratteristiche di potenza e portata dei veicoli soggetti ad immatricolazione con conseguente incremento di gettito a livello provinciale». Una norma che peserà  soprattutto per le auto di grossa cilindrata o di lusso, per le quali la tassa potrà  arrivare fino ai 1000 euro.

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