A Lamezia contro-Cernobbio di Sbilanciamoci

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Abbandonate le rive del lago di Como, il controforum del workshop di Cernobbio (organizzato in contemporanea dallo studio Ambrosetti con il gotha della finanza mondiale) torna, infatti, nel profondo sud (dopo le edizioni di Bagnoli 2003 e Bari 2007). Approda nella martoriata Calabria, in quel di Lamezia Terme, in un’area massacrata da ‘ndrangheta e disoccupazione, dove solo nel 2011 una feroce guerra di mafia ha già  fatto una dozzina di morti ammazzati.
Il titolo della kermesse di quest’anno è “Gioventu sprecata?”ed è dedicato all’impatto della crisi sulla condizione dei giovani: dal precariato alla disoccupazione fino al disastro di scuola e università . Oggi la condizione giovanile in Italia è particolarmente drammatica, lo dicono i dati Istat, e la crisi economica ha accentuato le difficoltà  che da noi sono strutturali e ben più marcate che nel resto dell’Unione europea. Tutto ciò testimoniato dalla difficoltà  di accesso al mercato del lavoro, dall’impossibilità  di far seguire la propria carriera formativa ad una professione corrispondente, dal disagio a costruirsi una vita indipendente, dall’accesso al credito ostruito, dalla drammatica condizione dei giovani meridionali e dei giovani migranti.
In calendario nove sessioni tematiche e due eventi culturali. L’iniziativa è patrocinata e sostenuta dal manifesto e dal comune di Lamezia. Oltre 50 i relatori previsti: ricercatori, attivisti di organizzazioni sociali e movimenti, sindacalisti, giornalisti, accademici, giuristi discuteranno della condizione giovanile, del rapporto tra economia e criminalità . Esponenti delle organizzazioni della società  civile interverranno sui temi della crisi e delle risposte alla globalizzazione neoliberista. Si parlerà  anche di Mediterraneo e della rinascita democratica del Maghreb (con Giuliana Sgrena ed altri attivisti nordafricani), di Mezzogiorno, di lotta alla mafia «per un’economia civile del sud Italia». Sarà  presente un rappresentante degli indignados e sono in arrivo i sindaci di Napoli, De Magistris, e di Cagliari, Zedda, oltre naturalmente al padrone di casa Gianni Speranza, sindaco di Lamezia. Ma, inevitabilmente, convitato di pietra del forum sarà  Giulio Tremonti e la sua finanziaria lacrime, sangue e «sacrifici umani».
Contro il provvedimento del governo, Sbilanciamoci nei giorni scorsi ha presentato la sua contromanovra. Una “Controtremonti” da 60 miliardi, di cui 30 da destinare alla riduzione del debito e altrettanti al rilancio dell’economia, al lavoro, alla difesa del welfare. La ricetta è presto detta. Dal lato delle entrate, colpire i grandi patrimoni con un imposta ad hoc, tassare ulteriormente i capitali scudati, ridurre drasticamente le spese militari, chiudere i centri di detenzione per migranti, rinunciare alle missioni militari, cancellare le cosiddette grandi opere. Dall’altro lato, quello delle uscite, sostenere la green economy, investire nelle “piccole” opere pubbliche, nell’innovazione, nella ricerca, nella mobilità  sostenibile, difendendo i redditi bassi, allargando lo spettro degli ammortizzatori sociali, potenziando la rete dei servizi sociali. Insomma, è «l’impresa di un’economia diversa» con una nuova (e alternativa) politica economica . Da domani fino al 3 settembre a Palazzo Nicotera, in piazza San Domenico. Perchè loro a Cernobbio, noi a Lamezia Terme.


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