Un altro soldato italiano ucciso La Lega: costano troppo e muoiono

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Il posto ha un nome gentile, si chiama valle delle rose. Ma per i militari italiani, la valle del Gulistan, in Afghanistan, è sempre più un inferno. Ieri ci ha lasciato la vita un altro soldato, il caporalmaggiore Gaetano Tuccillo, 29 anni, di Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli. E’l’ennesima vittima degli Ied, quei micidiali ordigni piazzati lungo la strada che esplodono al passaggio dei mezzi blindati. Tuccillo, sposato con l’infermiera olandese Evelien Dwars, apparteneva al battaglione logistico Ariete di base a Maniago, in provincia di Pordenone.
E’ morto alla guida di un autocarro pesante, mentre procedeva lungo la strada 522 nei pressi del villaggio di Caghaz, 16 chilometri a ovest di Bakwa, che si trova nella provincia di Farah, L’automezzo faceva parte di una lunga colonna di blindati sui quali viaggiavano italiani e soldati afghani. L’esplosione ha devastato la parte anteriore dell’autocarro e ha investito il caporalmaggiore Tuccillo, che è deceduto sul colpo.
Un altro militare, un paracadutista del 186 ° Reggimento Folgore di base a Siena, è rimasto ferito. Le sue condizioni non sono gravi. Alcune schegge gli hanno aperto squarci in una gamba. In meno di un anno dal Gulistan sono tornati otto militari morti. E’il prezzo di sangue pagato per mantenere operativi tre presidi installati nella valle, le basi Lavaredo, Ice e Snow. In quei tre avamposti vivono arroccati circa 400 italiani che fronteggiano gli attacchi quasi quotidiani dei talebani e cercano di guadagnarsi la fiducia degli abitanti, ai quali offrono protezione e assistenza, per loro scavano pozzi, costruiscono ponti e forniscono cure mediche e veterinarie. In quest’area ad alto rischio, che confina con l’infuocata provincia di Helmand, fu ucciso il 31 dicembre scorso il caporalmaggiore Matteo Miotto, vittima di un cecchino.
Ora, la morte del caporalmaggiore Tuccillo riapre polemiche e dubbi sulla missione in Afghanistan. «Credo che sia venuto il momento di cambiare strada -dice il leghista Roberto Calderoli -. Dobbiamo ripensare il nostro impegno subito, anche alla luce della scelta del presidente Obama che ha deciso di ridurre l’impegno americano» . Si è rivelato impossibile, secondo Calderoli, «esportare la democrazia, tanto meno lo si fa con le armi» . Anche Umberto Bossi è tornato a manifestare le sue forti perplessità  sull’impegno italiano nelle missioni all’estero: «Ci sono troppi uomini in giro. Costano troppi soldi e non vedo quale principio stiamo difendendo» . E non è solo una questione di bilancio dello Stato. Bossi osserva anche che «abbiamo uomini in Libia, in Afghanistan e ogni tanto muoiono anche» . Pure Ignazio Marino, del Pd, chiede di ripensare la missione. Molto commosso, il capo dello Stato Giorgio Napolitano, il quale ha fatto pervenire un messaggio affettuoso ai familiari di Tuccillo, la madre del quale è stata colta da malore. A «tutti i soldati italiani in Afghanistan e in altre aree di crisi» , si è rivolto il presidente del Consiglio Berlusconi, manifestando «gratitudine per il loro impegno al servizio della pace e della sicurezza internazionale» . La questione Afghanistan sarà  presto affrontata il Parlamento, dove si dovrà  decidere il rifinanziamento della missione. Una missione che, nonostante tutto, deve continuare.
Lo ha ribadito il ministro Ignazio La Russa. «I pericoli purtroppo ci sono e continueranno a esserci» , ma il lavoro che i militari svolgono è fondamentale. Grazie a loro, all’impegno con cui addestrano le forze militari afghane, «già  dalla fine di quest’anno cominceranno a rientrare i primi soldati, il ritiro graduale si concluderà  entro il 2014» .


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