Uccide la moglie e si spara Era stato licenziato per un furto di 55 euro
L’uomo aveva perduto il lavoro circa un anno e mezzo fa per un provvedimento disciplinare. Era stato accusato di aver usato il badge di un collega per scaricare buoni pasto, secondo i sindacati un «furto» di 55 euro. «Futili motivi — attacca il sindaco di Termini Salvatore Burrafato — che in altri tempi avrebbero comportato solo un richiamo. Ma la grande Fiat sa anche usare il pugno forte» .
Anche gli ex colleghi e gli amici parlano di «una sanzione esagerata che lo aveva ridotto sul lastrico. Era profondamente depresso e in più doveva fare i conti anche con la depressione della moglie» . Se ci sia realmente questo dietro il suo gesto potrà rivelarlo forse la figlia Ornella, 30 anni, unica superstite del raptus di follia che si è consumato in una palazzina popolare vicino alla stazione ferroviaria.
Dopo aver ucciso la moglie, Bova ha sparato alla figlia alla testa e credendola morta si è suicidato. Ma il colpo di pistola le ha trapassato il cranio senza fare danni: la tac ha escluso lesioni. E nonostante fosse ferita Ornella è riuscita a dare l’allarme chiamando al telefono il fidanzato. La notizia della tragedia famigliare di Bova ha raggiunto la delegazione dei sindacati Fiat mentre a Roma incontravano i vertici dell’azienda. Tutti parlano di «tragedia frutto della disperazione» . Duro anche il governatore Lombardo: «Quando ci si comporta da farabutti, i lavoratori vengono portati all’esasperazione e si arriva alla disperazione» .
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