Troppe baby-gang a Chicago scatta il coprifuoco per i dodicenni

by Sergio Segio | 31 Luglio 2011 7:54

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NEW YORK – Nella città  di Al Capone i bambini devono tornare a casa per le 8 e mezzo di sera. Ma il coprifuoco per i minori di 12 anni non è stato pensato per proteggerli: più che altro per proteggersi. Perché i piccoli delinquenti sono i protagonisti della criminalità  sempre più in ascesa.
L’altra notte una baby gang ha spedito all’inferno un diciottenne. Ieri mattina un gruppo di teppistelli ha quasi accoppato un altro 16enne: bang bang. Il fatto è che Chicago non è solo la metropoli del vecchio Al e della strage di San Valentino: è anche la patria di quel Barack Obama che ha promesso di cambiare – “Change!” – anche l’America violenta. E invece si ritrova con il cattivo esempio proprio in casa. Il coprifuoco, per esempio, varrebbe anche per la sua Sasha, che il 10 giugno ha compiuto dieci anni. Malia, invece, che il 4 di luglio, giorno dell’Indipendenza, ne ha appena fatti 13, rientra nell’altra categoria: i minori di 16 anni sono pregati di non farsi vedere per strada dopo le 10 di sera. Aggiungeteci che le norme sono state ratificate da Rahm “Rambo” Emanuele: cioè l’ex braccio destro di Barack che questa primavera è stato eletto sindaco proprio nella sua città . E il quadretto, per niente idilliaco, è completo. Ma non c’era davvero un’altra misura per riportare l’ordine in città ?
«Io stesso sono cresciuto con il coprifuoco» dice Rambo Emanuel: «Quando le luci della strada si spengono raccogli la tua coda: e dritto a casa». E alle critiche dei soliti libertari che lo accusano di mettere il naso nella patria potestà  il neosindaco ribatte: «In questo modo facciamo quadrare le leggi della città  con quelle dei bravi genitori». I bravi genitori per la verità  hanno un diavolo per capello: se quei delinquenti dei figli non si ritirano a casa per tre volte in un anno la multa di 500 dollari si triplica a 1500 – scontabile anche come lavori diciamo così forzati.
Eppure il coprifuoco che da due anni già  valeva per gli altri 700mila chicagoans dai 16 ai 12 anni non è che abbia portato granché. In un anno sono state rilevate quasi 20mila violazioni: ma il crimine non è diminuito. Con un tasso di 57 assalti ogni 1000 residenti Chicago ha tra gli indici di violenza più alti del paese e supera di gran lunga in omicidi le altre due metropoli d’America: New York e Los Angeles. I morti si sono stabilizzati intorno al mezzo migliaio all’anno dopo aver toccato il record (970) nel 1974: proprio quando Emanuel – classe ‘59 – era un ragazzino.
I coprifuochi per i minori funzionano già  in altre città  come Detroit o San Antonio, Texas: ma non per i 12enni. E l’ex capo Anthony Beale già  mette le mani avanti. Non solo la norma, dice, penalizzerà  i bambini: ma renderà  ancora più pesante il lavoro dei poliziotti che i tagli al budget dell’ultimo anno hanno ridotto all’osso. Tra le altre disgrazie Chicago è stata anche la prima città  a chiudere per bancarotta: non c’erano abbastanza soldi per pagare i dipendenti. Che vergogna, rincara alla radio locale Mike Shields, il presidente di un’associazione di polizia: costretti a fare una legge per dire ai genitori che non devono lasciare i figli da soli di notte.
Sarà . Ma il problema, appunto, non è solo la salvaguardia dei ragazzini. L’altra sera un poliziotto in pattuglia s’è visto minacciare con la pistola. Dall’altra parte c’era un simpatico dodicenne. E a quell’ora che fai: chiami la mamma?

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