Tagli solo agli sprechi e via i subappalti Neosindaco alla prova

Loading

La situazione però è critica: «I conti lasciati dall’ex sindaco Iervolino sono drammatici, la sensazione è che si volesse andare verso la dichiarazione dello stato di dissesto – spiega il sindaco – ma abbiamo evitato il pericolo concentrandoci sul taglio agli sprechi dell’amministrazione e ai costi della politica». Primo impegno, snellire la macchina burocratica, rendere più efficienti gli uffici con cui si relazione il pubblico (dall’occupazione del suolo alle autorizzazioni), avviando anche dei tavoli con le categorie interessate, dall’Unione industriali alla camera di commercio, ai sindacati. Niente tassa di soggiorno o tassa di scopo, nessun aumento delle tariffe per i cittadini, come si era temuto, per compensare i bilanci in rosso.
Perché i conti, in fatto di entrate per Napoli, vedono profondo rosso: dallo stato meno 90milioni di euro per il 2010, con l’attuazione del federalismo fiscale arrivano altri 12 milioni di tagli; si adegua anche la regione con ulteriori 12 milioni di euro di trasferimenti mancanti. Un buco pari a 130milioni che minaccia di ingoiare i servizi ai cittadini. A questo si sommano i debiti e gli arretrati nei pagamenti dei fornitori che variano da due a tre anni. La manovra di 3miliardi e 397milioni (l’anno scorso era di 4miliardi), invece punta a tagliare le partecipate, accorpandole o dismettendo quelle non essenziali. In fatto di mobilità , si avrà  un unico ente che riunirà  Anm, Metronapoli e Napoli park. Gli stipendi in queste società  subiranno un taglio del 5% sopra i 90mila euro l’anno, del 10 sopra il 150mila. Tagli ai livelli apicali: scenderanno da 68 a 32 i dipendenti andati a ricoprire mansioni di dirigenti a tempo determinato, da 33 a 14 gli esterni. Stessa sorte per consulenze, auto blu, sponsorizzazioni e pubblicità . La ricapitalizzazione di Asia, la società  della raccolta dei rifiuti, di 43milioni tramite prestiti delle banche, servirà  a internalizzare il servizio, spazzando il sottobosco del subappalto da anni oggetto di inchieste della magistratura. Investimenti subito per allargare le zone pedonalizzate e sul trasporto pubblico. Agli interventi socio-assistenziali oltre 2milioni e mezzo cui si sommano 2milioni e 600 per il sostegno agli affitti e 333mila euro per il diritto allo studio. Alla cultura 4milioni e 700.
Una task force di 25 persone per combattere l’evasione delle tasse comunali, a fronte di una nuova tegola che arrivata dalla provincia: l’aumento della tassa sui rifiuti del 13%. Il Comune interviene riducendo l’aumento per Napoli al 5, visti anche i sacchetti in strada. Impegno straordinario anche della polizia municipale per rendere sicure le isole pedonali e per il contrasto all’illegalità  diffusa. «Questa non è la nostra manovra – conclude il sindaco -, l’altra amministrazione avrebbe dovuto approvare il bilancio consultivo e previsionale e non l’ha fatto. Fino a dicembre saremo impegnati a gestire l’esistente. Da gennaio proveremo a cambiare la macchina».
Gli scontenti? I tagli rischiano di avere un impatto forte nella capitale della disoccupazione, il sindaco promette di non lasciare a casa i lavoratori ma solo di tagliare gli sprechi nei vertici. Promette anche assunzioni solo tramite concorso. Resta il dato di diverse generazioni, dai venti ai quaranta, in attesa di risposte. Intanto dallo stop alla dismissione del patrimonio pubblico, con la fine del contratto che ne affidava la gestione alla Romeo immobiliare. Si prevede di incamerare utili ma anche affidare a comitati e associazioni i locali comunali non utilizzati per laboratori della creatività .


Related Articles

EFFETTO ELEZIONI

Loading

Queste elezioni amministrative parziali (e sottolineo parziali) hanno avuto un effetto destabilizzatore del tutto inatteso. Il Pdl si vede a pezzi e comincia a dubitare di continuare a sostenere Monti.

Renzi a quota 378 alla Camera E apre a più tasse sulle rendite

Loading

Matteo Renzi spiega il suo programma ai deputati e ottiene il via libera per cominciare la sua avventura al governo del Paese: 378 sì, uno in meno di quello ottenuto da Enrico Letta l’11 dicembre scorso

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment