Sul web il disagio degli autori Lucarelli: no a leggi ad aziendam

by Sergio Segio | 10 Luglio 2011 7:33

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MILANO – In Mondadori è calma sospesa: zero esternazioni a ogni livello del management, mentre intorno infuriano le reazioni Fininvest, a partire da quella filiale e furiosa di Marina Berlusconi.

Gli scrittori del gruppo editoriale, che erano intervenuti spesso nei momenti più caldi (quando Marina Berlusconi si disse “inorridita” da Saviano e dopo che Vito Mancuso aveva manifestato il disagio di scrivere per chi fa leggi “ad aziendam”) oggi sembrano sentirne meno l’urgenza. Carlo Lucarelli – autore Einaudi che da sempre sostiene la linea di «restare e resistere, continuando ad esercitare le voci critiche» – nota: «Da scrittore non sono preoccupato, credo che un sistema editoriale con meno monopolio sarebbe solo un vantaggio. Casomai sono allarmato da cittadino delle mosse tentate fino all’ultimo per sottrarsi alla legge uguale per tutti. Ma questo non tocca il nostro lavoro di autori».
Dopo il week end che ha svuotato palazzo Niemeyer mentre la sentenza era solo nell’aria, da oggi a Segrate se ne parlerà  alle macchinette del caffè su tutti i piani. C’è chi si interroga sull’ipotesi di una cessione di Einaudi, e riflette che neppure quella sarebbe semplice: da anni le due case si dividono i campi e gli autori. Einaudi da sola tornerebbe all’antico, ma in tempi mutati. All’opposto c’è chi legge la recentissima gara dello Strega, la prima da anni in cui Mondadori ed Einaudi non hanno fatto squadra (e le divisioni hanno aperto la strada a Bompiani) come un anticipo del futuro.
Ma gli scrittori sanno di non essere indovini, sono più bravi a fare domande, o a girarle. Michela Murgia nel suo blog ieri “twittava” senza commento un messaggio partito dal deputato Pd Ivan Scalfarotto: «Pensiero Sliding doors: come sarebbe stata la nostra vita se il giudice Metta non avesse consegnato la Mondadori a Berlusconi?». Mentre a una battuta è già  pronto Vito Mancuso, il teologo che dopo le polemiche ha traslocato da Mondadori a Garzanti: «Sembra che gli dei abbiano stabilito giorno e ora: proprio oggi, ma era un appuntamento fissato da mesi, sono ospite in campagna di Gherardo Colombo, presidente Garzanti, per festeggiare la consegna del libro che non ho voluto dare a Mondadori, e che uscirà  a settembre».

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