Striscioni e cori anti «sbirri» la rivolta di amici e familiari La moglie: me l’hanno ucciso

Loading

Il fondale è quella scritta, «polizia infami assassini» . Davanti s’è radunato un coro di donne, con i ragazzi più distanti. E al centro dell’arena c’è lei, Caterina Mele, vedova dell’uomo morto dopo l’arresto di giovedì sera. È seduta su una sedia recuperata dal bar di fronte, sul marciapiede. Piange e alza la voce: «Me l’hanno ammazzato, era là  per terra come un cane. Quando l’hanno girato aveva la faccia tutta nera, tutta nera» . Un’offesa agli sbirri si alza dalle retrovie. Applauso. Il dolore privato tracima in esposizione pubblica in via del Turchino, periferia sud-est di Milano, vicino ai mercati generali della città .
Qui dove Michele Ferrulli, 51 anni, viveva e passava le serate al bar dietro l’angolo. Qui dove tutti chiedono «la verità » sulla sua morte, ma una sentenza l’hanno già  emessa. Senza dubbi, senza indugi, fregandosene dei primi atti dell’inchiesta (che sembrano escludere l’ipotesi di un pestaggio). È una sentenza che sale dalla pancia di questo quartiere inferocito e si legge, scritta a vernice rossa, sul muro delle palazzine popolari in cui Ferrulli abitava (in una casa occupata vent’anni fa): «Prima Aldrovandi, poi Cucchi, adesso Michele Ferrulli» . Catena di tragiche storie, molto diverse l’una dall’altra, a cui ora famiglia e legali cercano di allacciare il «caso Ferrulli» come ultimo anello. «Adesso devono pagare — dice ancora la moglie ad amici, parenti, vicini, passanti, giornalisti — l’hanno picchiato a morte, me l’hanno ammazzato, lo picchiavano pure sulla pancia» (quest’ultimo particolare non è riscontrabile nel video dell’arresto). La ricostruzione familiare è un’alternanza di appelli, attacchi, smentite. Capelli corti, camicetta a scacchi lilla, jeans, lacrime, lamenti, la figlia al fianco che la abbraccia e le tiene la testa, Caterina Mele Ferrulli va avanti: «Quelli che abitano in quel palazzo (sopra il bar dietro l’angolo, dove sono arrivate le volanti allertate per schiamazzi, ndr) prima hanno chiamato la polizia per il rumore, poi hanno visto dalla finestra quello che hanno fatto a mio marito. Ma nessuno l’ha aiutato.
Adesso dicono che non hanno sentito niente. E invece, se sapete, dovete essere bravi, dovete testimoniare» . L’uomo aveva precedenti di polizia per lesioni, insolvenza fraudolenta, danneggiamento. La moglie attacca: «Non era un assassino, non era un ladro. Dovevano prenderlo e portarlo in questura se aveva fatto qualcosa (pausa), ma non aveva fatto niente» .
Secondo le relazioni di servizio delle volanti e alcune testimonianze, l’altra sera Ferrulli aveva bevuto parecchio ed era aggressivo. La moglie ribatte: «Ogni tanto beveva qualche bicchiere di birra, ma non ha mai fatto male a nessuno, aiutava tutti» . S’è detto anche che fosse debole di cuore. Altra precisazione: «Non era malato, era solo un po’ grasso» . Il legale della famiglia, Fiaba Lovati, mostra alcuni documenti di un ospedale milanese e aggiunge: «Dopo l’ultimo controllo approfondito, non è emerso il minimo problema di salute, prendeva pastiglie per la pressione, ma non gli era mai stata prescritta alcuna terapia cardiaca» .
Al mattino la questura di Milano ha reso noto di aver cercato i familiari di Ferrulli per un incontro. In queste strade si percepisce però la sensazione d’un confine, di qua o di là , niente spazi di dialogo o confronto: «Adesso non me la sento di incontrare la polizia— conclude la donna —, la verità  è che me l’hanno ammazzato loro… loro lo sanno quello che hanno fatto» . Donne con gli occhi rossi e uomini con gli occhi duri. Altri insulti alla polizia. Si sciolgono l’arena improvvisata e il suo impatto mediatico. Passa un’ora e, sotto la stessa scenografia di via del Turchino, qualcuno inizia a bloccare la strada. Rivolta e rivalsa.
Sull’asfalto e sui binari trascinano un carrello da supermercato, un materasso, lo stipite divelto di una porta, mobili spaccati, pezzi di legno, una carcassa spolpata di motorino, altri rottami abbandonati. Il tram numero 16, quello che passa proprio accanto al posto dove è morto Ferrulli, e dov’è comparso un mazzo di fiori arancioni, resta bloccato per un paio d’ore.


Related Articles

Se la pentita sciolta nell’acido non è vittima di ‘ndrangheta

Loading

Per il pm non c’è l’aggravante, la protesta dei familiari

Numeri Pari: una rete per la dignità e la giustizia sociale

Loading

Movimenti. Promossa da Libera, Gruppo Abele, Cnca, Rete della Conoscenza, Roma Social Pride. Don Luigi Ciotti: «Abbiamo bisogno di una rivoluzione culturale, etica e sociale contro le disuguaglianze e le povertà»

Studenti soli davanti al potere e ai manganelli

Loading

La solidarietà della politica non è ai ragazzi e alle ragazze picchiati, in corteo a mani nude, ma ai poliziotti in assetto antisommossa. L’asimmetria di forza fisica è plasticamente evidente

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment