Spagna, troppo poco troppo tardi

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Sarà  lui a dover scalare la montagna da qui al marzo 2012 nel tentativo disperato di rimontare la china e rovesciare i pronostici che danno il leader del Partito popular e dell’opposizione, Mariano Rajoy, in fuga con un vantaggio di più di 10 punti. Pérez Rubalcaba, 55 anni e un dottorato in chimica, è un politico fino e un tipo brillante, Rajoy è un politico squallido e un tipo sprovvisto di qualsiasi carisma. Eppure fra nove mesi, salvo cataclismi (la Spagna dice di no ma rischia di collassare sotto i colpi della speculazione finanziaria), sarà  Rajoy a vincere, dopo due sconfitte contro Zapatero. Forse senza neanche colpo ferire, tanto è grande la rabbia, la delusione, la frustrazione (degli indignados e della sinistra) contro Zapatero e la nefasta gestione della crisi – prima troppo a lungo negata, poi frivolamente sottovalutata, infine fatta pagare dal governo socialista alle vittime anziché ai colpevoli – che ha devastato il «modello» spagnolo rivelandone l’inconsistenza o, peggio, la vera natura almeno in campo economico sociale.
Con la candidatura di Pérez Rubalcaba, si chiude l’era di José Luis Rodrà­guez Zapatero. Male, ancor peggio che in Grecia e Portogallo proprio per quanto Zapatero aveva fatto nel suo primo governo e le aspettative – evidentemente eccessive – che aveva suscitato nella morta gora della sinistra europea. Pérez Rubalcaba, dicono, ha impresso una «sterzata a sinistra». Tasse sulle transazioni finanziarie e sul patrimonio, incentivare il lavoro giovanile (il tasso di disoccupazione in Spagna è un pazzesco 21%), profitti delle banche devoluti alla creazione di impiego, contratti a «tempo indeterminato» (ma anche – eccolo – «più flessibili»…), migliorie al sistema pensionistico, la immancabile riforma del sistema elettorale (che va benissimo a Psoe e Pp in quanto li strafarorisce), lotta «inflessibile» alla corruzione, ecc. Tutte (più o meno) belle parole. Solo parole. Lui è una persona per bene, ma non è (più) credibile. Speriamo di no, ma perderà  (e forse per i socialisti è anche meglio visto quel che attende la Spagna), ma anche se facesse il miracolo e vincesse non farà  nulla di meglio (o di peggio) di Zapatero.


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