Santoro-Annunziata, doppio strappo
ROMA— Doppio terremoto tv. Michele Santoro, ad «accordo praticamente concluso» (parole del giornalista), vede sfumare l’intesa con La7, che si limita a far sapere che le trattative si sono interrotte «a causa di inconciliabili posizioni riguardo alla gestione operativa dei rapporti fra autore ed editore» . Il secondo terremoto è il tempestoso addio alla Rai, con tanto di lettera di dimissioni, di Lucia Annunziata che annuncia di non volere più proseguire con l’esperienza di «In mezz’ora» per insanabili dissidi con la direzione di Raitre di Paolo Ruffini.
Cominciamo da Santoro: «Siamo di fronte ad una nuova, eloquente ed inoppugnabile prova dell’esistenza nel nostro Paese di un colossale conflitto di interesse» . Non c’è bisogno di traduzioni: Berlusconi avrebbe fatto pressioni sull’editore de La7, cioè su Telecom Media, per impedire l’intesa. Ancora Santoro: «Un accordo praticamente concluso, annunciato dallo stesso tg dell’editore coinvolto, apprezzato dal mercato con una crescita record del titolo, viene vanificato senza nessuna apprezzabile motivazione editoriale. Naturalmente non possiamo fornire le prove dell’esistenza di interventi esterni ma parla da solo l’interesse industriale che avrebbe avuto La7 ad ospitare un programma come il nostro nella sua offerta» . Nessuna reazione aziendale. Al telefono l’amministratore delegato de La7, Giovanni Stella, si limita a una frase secchissima: «Non intendo commentare nulla» .
Il contraccolpo è violento: Telecom Media ha ceduto in Borsa quasi 3 punti percentuali. Allarmati Enrico Mentana, direttore del tg de La7, e Gad Lerner, altro volto di quella tv: «Che bisogno c’era di decidere e annunciare con questa fretta lo stop alla trattativa con Santoro? Ci auguriamo che si possa riprendere più serenamente il filo della trattativa nell’interesse di tutti, come suggeriscono le ragioni del libero mercato. Una trattativa condotta più sobriamente avrebbe limitato le interferenze esterne, comunque inaccettabili, e favorito un accordo professionale» . Poi Mentana ha aggiunge, riferendosi alle pressioni evocate da Santoro: «Per amore di verità e di libertà sarebbe opportuno che La7 spiegasse, se come spero può farlo, che la decisione di rompere, di interrompere le trattative è soltanto sua» .
Per Roberto Natale, presidente della Federazione Nazionale della Stampa «bisogna far saltare la cappa del conflitto di interessi, inquina la vita democratica» . E il Comitato di redazione del tg denuncia: «Ogni volta che sembra strutturarsi il terzo polo tv, arrivano le interferenze esterne» . Spaccatura anche alla Rai. Lucia Annunziata lascia il programma «In mezz’ora»: » : «Il direttore di Raitre Paolo Ruffini lunedì 27 ha comunicato in comitato editoriale-aziendale di ritenere impossibile continuare a lavorare con me dopo la mia intervista al Messaggero ed ha chiesto alla Rai la possibilità di trasferirmi su altre reti. Ho preso atto ed ho presentato le mie dimissioni al direttore generale Lorenza Lei che mi ha chiesto se poteva trovare altre strade. Ho detto no, le mie dimissioni sono definitive» .
Replica, molto dura, di Paolo Ruffini: «Un atto unilaterale a seguito di una polemica unilaterale e di affermazioni offensive che non intendo commentare anche perché si commentano da sole. In una intervista mai smentita, Annunziata ha affermato di non voler più lavorare a Raitre accusando la rete di “cose che proprio non vanno, piccole mafie, rapporti non chiari, privilegi attribuiti non secondo il merito”e dichiarando di “non volere più avere a che fare con le persone che vi lavorano”» . Il presidente della Rai Paolo Garimberti, a Helsinki per lavoro, ha contattato sia Annunziata che Ruffini per tentare una mediazione, ma per ora senza alcun successo. Giorgio Van Straten, consigliere di area pd, chiede «che tutti mettano da parte personalismi per ragionare nell’interesse di una tv pubblica in forte crisi. Annunziata deve continuare a dare il suo contributo alla Rai, urge risolvere come» .
Dalla stessa area Nino Rizzo Nervo: «Annunziata non deve lasciare la Rai. È una grande giornalista il cui nome è fortemente legato alla storia dell’azienda» . Per il Pdl parla il consigliere Antonio Verro: «Sono ammirevoli la chiarezza, la coerenza e la determinazione con le quali Lucia Annunziata porta avanti le proprie idee. Doti di una giornalista che il servizio pubblico non dovrebbe lasciar andar via» . Aggiunge Alessio Gorla, anche lui pdl: «Deplorevoli incomprensioni con il direttore di Raitre hanno determinato un danno d’immagine per tutta la Rai» .
Related Articles
Una Storia messa in linea
Colpo grosso della Google, quello che è stato annunciato ieri in pompa magna in Sud Africa. Da oggi sarà infatti consultabile su Internet un primo «blocco» di lettere, appunti, foto, film di e su Nelson Mandela che fanno parte del fondo del «Nelson Mandela Memory Centre».
«Piccoli» quotidiani crescono Il caso della stampa giovane
In controtendenza con la crisi mondiale della carta stampata il fenome (il manifesto, 24 dicembre 2006)
IL NOSTRO BAVAGLIO
Nel momento di massima crisi del paese, sarebbe un grave errore sottovalutare le strategie di resistenza di Berlusconi e del suo governo. Tanto più che le tre mosse con cui il presidente del consiglio tenta di difendersi sono in piena luce. L’uomo che ammorba l’aria, per citare le parole del cardinale Bagnasco, ha già predisposto il piano di attacco: imbavagliare, blindare, chiudere ogni forma di comunicazione e informazione (televisione, giornali, intercettazioni). Come è naturale per un regime mediatico che ha nel conflitto di interessi il peccato originale che lo ha fatto nascere e vivere per tutti questi anni.