Rai, il ritorno di Santoro sul tavolo del Cda

by Sergio Segio | 2 Luglio 2011 16:31

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ROMA – La partita è ancora tutta da giocare, il Cda della Rai convocato giovedì sarà  decisivo. Tanti i nodi da sciogliere: “Report”, alla luce della mancata tutela legale che a questo punto riguarda tutti i giornalisti della tv pubblica, il caso Fabio Fazio e il destino di Michele Santoro, dopo la rottura con La7. Il consigliere Rodolfo De Laurentiis (sostenuto dai consiglieri Rizzo Nervo e Van Straten) chiede che si riveda il preaccordo di uscita del giornalista siglato col direttore generale della Rai Lorenza Lei. E poi c’è il caso di Lucia Annunziata che ha lasciato RaiTre: il Cda potrebbe discutere una nuova collocazione, “In mezz’ora” è uno dei programmi di punta del servizio pubblico.
La questione legale che coinvolge Milena Gabanelli si allarga all’informazione. Se per la Cassazione la Rai è un organismo pubblico, la mancata tutela legale non riguarda più solo la trasmissione di RaiTre. Di fatto se la Rai viene equiparata alla pubblica amministrazione, l’ufficio legale non può coprire la responsabilità  civile in caso di dolo (e la diffamazione a mezzo stampa è un reato doloso), quindi sono scoperti tutti i giornalisti, è la fine del lavoro d’inchiesta. L’Usigrai minaccia lo sciopero. «La Rai finisce di essere un’azienda editoriale» osserva Rizzo Nervo «Se c’è un ostacolo che deriva dalla natura giuridica va rimosso».
Per quanto riguarda Fazio, il nodo del contratto riguarda la deroga per La7. “Vieni via con me” è un marchio Rai al 50% e al 50% è di Endemol, le quattro puntate con Roberto Saviano non potranno intitolarsi così. La deroga divide il consiglio (anche il direttore di RaiTre Ruffini è contrario alla liberatoria), ma si sta studia un compromesso. Il conduttore potrebbe fare gli speciali su La7 a maggio, con l’impegno della Rai di proporre “Vieni via con me” nell’autunno 2012. E tenendo presente i numeri dell’Auditel e delle entrate pubblicitarie, i consiglieri di centrosinistra sono decisi a dare battaglia per “Annozero”. Hanno richiesto il parere del collegio dei sindaci per stabilire se fosse solo nelle competenze del direttore generale Lei la stipula dei due accordi con Santoro: quello sull’incentivazione all’uscita e quello transattivo di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. Nel caso in cui il collegio attribuisca al Cda la competenza, si andrebbe al voto. Per Santoro (ancora dipendente della Rai fino al 31 luglio) le porte potrebbero aprirsi di nuovo. «Faccio notare» dice il consigliere di area leghista Giovanna Bianchi Clerici «che Santoro ha firmato un esodo incentivato e che il Cda votò un ordine del giorno che impegnava la Rai a non fare contratti a chi è stato appena incentivato a lasciare l’azienda». Ieri Lorenza Lei ha spiegato agli allievi dell’Alma Graduate School all’Università  di Bologna che il suo ruolo «non è una poltrona ma una missione orientata al servizio pubblico. È difficile guidare un’azienda nei momenti più travagliati dal punto di vista dei numeri e sul piano editoriale».

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