by Sergio Segio | 13 Luglio 2011 7:55
ROMA – «Eluana sapeva come non voleva vivere, cosa considerava privo di senso e di dignità . Ci ho messo più di seimila giorni tra tribunali e aule di giustizia perché finalmente rispettassero i suoi desideri. Ecco, speravo che dopo tutto questo anche i politici avessero capito che nessuno doveva passare l’inferno che abbiamo vissuto, i 17 anni che ha dovuto aspettare mia figlia perché le venisse riconosciuto il diritto a rinunciare alle cure. E ora invece…». Beppino Englaro, padre di Eluana, è scandalizzato.
Legge da buttare?
«È irrispettosa, un insulto al buon senso dei cittadini e soprattutto è incostituzionale: né un medico né uno Stato può disporre della mia salute. Questa è una legge da stato etico, nel senso che decidono loro cosa è giusto e sbagliato anche per me. Quando dicono che la vita è indisponibile parlano come uno stato confessionale: io sono laico e vorrei che la politica rispettasse anche il mio sentire. Non sanno proprio cosa è il primato della coscienza personale».
Politici sott’accusa?
«Sì. Io come tutti i cittadini con questa legge diventiamo vittima dei conflitti di potere, vittime sacrificali di una vendetta contro la magistratura che ha avuto l’unica colpa di rispondere alle nostre domande citando la Costituzione e la convenzione di Oviedo. Che ha sottolineato come le decisioni non vanno prese al posto o per conto del malato».
E ora?
«Spero che tutti lascino scritte le loro volontà e che questa legge venga impugnata, che alla fine venga riconosciuto a tutti il diritto a decidere sulla propria salute e vita»
Diritto a decidere?
«Sì, il diritto di rifiutare le cure fino al risultato estremo, come quella signora Maria di Milano che ha preferito morire piuttosto che farsi tagliare una gamba. Ma anche il diritto di scegliere, di volere e ricevere la migliore assistenza possibile».
Le cure non bastano?
«Eluana ha ricevuto le cure migliori ma per lei, che era stata in una rianimazione a trovare in amico, quella non era una vita che avrebbe voluto vivere. Ce l’ha ha detto più volte, io non ho fatto altro che lottare perché venisse rispettata la sua volontà ».
Adesso è vietato chiedere di rinunciare a idratazione e nutrizione come ha fatto per Eluana
«Un assurdo, non possono imporre la nutrizione naturale, vedi Pannella, figuriamoci quella artificiale. E poi come fanno a non considerare terapia quando ti tagliano la pancia, ti mettono un sondino dentro al quale versano cocktail di sostanze che col cibo non hanno nulla a che fare. Come fanno a ignorane il senso di violenza, di profanazione del proprio corpo. Un assurdo».
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