Poker cash e giochi da Casinò Via libera all’azzardo online

by Sergio Segio | 17 Luglio 2011 8:08

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ROMA— Signori, fate il vostro gioco! Comodamente da casa vostra, online si intende. Sul divano o in cucina mentre cenate. Se vi va, dal lavoro, magari mentre mandate una e-mail o rispondete al telefono. Da domani gli amanti dell’alea online hanno due possibilità  in più. Partono il Poker cash e i giochi da Casinò, dadi, black jack o roulette. Evoluzione degli skill games (i giochi che prevedono una certa abilità  dello scommettitore), che già  avevano riscosso un discreto successo, con 3 milioni di utenti. Il periodo di sperimentazione è finito: si fa sul serio, con soldi veri— cash appunto— e non solo con un «gettone» prepagato. Per la prima volta lo Stato, per fare cassa, scommette dichiaratamente sull’azzardo, come prevede il decreto Abruzzo a sostegno delle zone terremotate. Sdoganare i tavoli verdi online è una rivoluzione culturale, anche se non sostanziale.
Gli italiani, si sa, sono un popolo di giocatori. I monopoli di Stato l’anno scorso hanno contato una raccolta record (somma di tutte le puntate, per giochi tradizionali come lotterie e superenalotto, e per quelli di nuova generazione come le videolotteries) di 61,4 miliardi, praticamente il 4%del Pil. Questi si sono poi trasformati in entrate per l’erario per 9,9 miliardi (1,2 venivano dai concessionari per tasse e rinnovo diritti).
Sui profitti futuri si azzardano pronostici: poker cash e casinò potrebbero essere un affare da 1,5 miliardi al mese -secondo Agipronews — per cui la raccolta in un anno sarebbe di 18 miliardi. Facendo fare un grosso balzo al comparto online che ha avuto un fatturato nel 2010 di 4,8 miliardi, di cui 3,1 dal solo poker. Le «bische» (legali) su web esistono già  e hanno grande successo, in una modalità  diversa, quella del torneo. Soprattutto il «Texas hold’em» .
Si entra in una delle tante poker room legali, come quelle sulle quali anche Gigi Buffon e Francesco Totti, ci hanno messo la faccia. Si versa una somma iniziale prefissata, in Italia al massimo 250 euro (il buy-in), e si riceve il corrispondente in chips, la medesima somma di tutti gli altri giocatori. Si parte ad armi pari, se si esaurisce lo «stack» si esce; chi vince o si piazza prende il piatto, tutti gli altri perdono solo la posta. In questo modo c’è una certezza della perdita. Con il poker cash invece no (anche se è posto un limite di mille euro per ogni sessione).
E in questo sta la novità : «È il poker vero » , garantisce l’annuncio sul sito di Lottomatica, che ha iniziato il count-down: il tavolo si lascia quando si vuole, più emozioni e più adrenalina. Le stesse che altri, a seconda delle attitudini, proveranno nei casinò online: c’è un software da scaricare e installare sul computer, porta d’ingresso per una Las Vegas versione digitale. Si decide quante fiches cambiare (anche in questo caso non più di mille euro per accesso), si punta contro il banco, «rien ne va plus» , e quindi non rimane che incrociare le dita.
Il decreto dell’Aams specifica che per gli skill games la percentuale dedicata alle vincite non può essere inferiore all’ 80%della raccolta, ai quali va aggiunta l’eventuale parte destinata al jackpot. Il ritorno in vincite, deve essere quindi almeno del 90%. Ed è questa cifra che dovrebbe ingolosire i potenziali giocatori. L’alea corteggia i freni inibitori, li ammorbidisce e in alcuni casi li azzera. Se nelle lunghe serate di gioco si arriva a rovinarsi contro avversari in carne ed ossa, cosa potrebbe succedere azzerando anche il deterrente di una cocente s c o n f i t t a vis-à -vis?

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