by Sergio Segio | 6 Luglio 2011 6:59
ROMA— Oggi l’approvazione di uno schema di regolamento. Poi la consultazione pubblica. L’Agcom, l’autorità posta a vigilanza delle comunicazioni, prende tempo sulla nuova delibera sulla pirateria on line e in materia di diritto d’autore sul web. Dopo il dibattito e le polemiche sul provvedimento quindi, nell’immediato, nessuna cancellazione automatica dei siti, italiani o stranieri, sospettati di aver violato quel diritto.
Nessun controllo per blog personali, testate on line o addirittura pagine private. «Sono fiducioso, malgrado tutto, che il Consiglio dell’autorità riuscirà a trovare una giusta ed equilibrata soluzione, poggiante su un saldo fondamento. Quale che sarà il testo finalizzato dall’Autorità , sarà comunque sottoposto a un’amplissima, trasparente consultazione pubblica accordando ai soggetti consultati tutto il tempo occorrente per ragionate osservazioni e all’Autorità per susseguenti, ponderate riflessioni» . La firma è di Corrado Calabrò, presidente dell’Agcom. Ovvero: l’Autorità per le telecomunicazioni oggi presenterà un testo che però verrà sottoposto alla consultazione di tutti i soggetti interessati.
Non ci saranno decisioni almeno fino alla ripresa di settembre, dopo le ferie. Le parole di Calabrò si leggono in una lettera inviata dal presidente dell’Agcom ad Antonio Di Pietro, leader idv. Di Pietro gli aveva scritto descrivendo «un controllo della rete, facendo del web una grande televisione» . Il presidente dell’Idv ha contestato all’Agcom «il potere di chiudere un sito web, togliendo tale competenza all’autorità giudiziaria, sulla base di un atto amministrativo privo di un preciso quadro di garanzie» . Anche per il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, «l’Agcom si fermi e consenta una riflessione più ampia. La democrazia italiana non può permettersi bavagli di alcun genere» . Il timore, per i due esponenti dell’opposizione, è che, col pretesto dei diritti d’autore su film, musica e opere d’ingegno, si possano oscurare siti politicamente «scomodi» per la maggioranza.
La decisione dell’Agcom è arrivata dopo spaccature politiche interne all’Autorità . Prima la sostituzione di un co-relatore Nicola D’Angelo, area pd, col suo collega Sebastiano Sortino, stessa area: perché D’Angelo, si dice, avrebbe manifestato forti perplessità sul testo. E poi ieri le dimissioni del primo relatore, Gianluigi Magri, area udc, per «svelenire il clima ed evitare strumentalizzazioni» proprio per respingere qualsiasi sospetto sulla sostituzione di D’Angelo. E proprio D’Angelo ha spiegato: «Bisogna intervenire ragionando in un modo più moderno. Non si può fare adattando norme della tv al web, ci vuole una legge specifica. Noi stiamo discutendo perché c’è stato un decreto Romani che ha esteso, più dell’Unione Europea, norme della tv al web. Noi abbiamo solo un’alternativa sul piano del pluralismo che è la Rete, non la mettiamo in discussione» .
Ieri il popolo del web si è mobilitato con la «Notte della Rete» organizzata alla Domus Talenti di Roma. Hanno aderito Emma Bonino, Vincenzo Vita (Pd), Antonio Di Pietro, Dario Fo e Franca Rame, l’ex direttore de Il Secolo d’Italia Flavia Perina, il presidente della Federazione nazionale della Stampa, Roberto Natale. Diretta streaming su un centinaio di siti e blog, tra cui molte testate on line. Stefano Parisi, presidente di Asstel, che raccoglie le aziende di telecomunicazione, ricorda che non è loro compito «fare i poliziotti di Internet, possono invece dare esecuzione agli ordini di rimozione provenienti dall’autorità giudiziaria» . La Federazione italiana dell’Industria musicale sottolinea che l’Agcom «punta a inibire le piattaforme web palesemente pirata, non i blog, i forum, i motori di ricerca o i siti personali» .
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