by Sergio Segio | 16 Luglio 2011 7:23
NEW YORK.I problemi di Rupert Murdoch sono sbarcati anche da questa parte dell’oceano. Il ministro della giustizia americano Eric Holder ha confermato ieri dall’Australia che, sotto richiesta di alcuni membri del Congresso Usa, il dipartimento di stato ha aperto un’inchiesta su possibili intercettazioni telefoniche effettuate dalla News Corp ai danni di famiglie delle vittime dell’11 settembre.
All’origine della decisione di Holder c’è una storia di qualche giorno apparsa fa sul quotidiano britannico Daily Mirror secondo cui alcuni giornalisti di News Corp avrebbero cercato di ottenere i numeri di telefono delle vittime dell’attentato alle Twin Towers offrendo denaro a un esponente della polizia newyorkese. A seguito delle rivelazioni del Mirror, il deputato repubblicano di New York Peter King ha scritto una lettera al direttore dell’Fbi Robert Mueller chiedendo che fossero fatte delle indagini. I senatori democratici Barbara Boxer, Jay Rockefeller, Robert Menendez e Frank Lautenberg hanno rapidamente seguito il suo esempio.
L’inchiesta autorizzata da Holder sarà condotta da due unità dell’Fbi di New York – una specializzata in cibercrimine, l’altra in corruzione. Ma per il momento la News Corporation non ha rilasciato commenti sulla notizia. Mentre un portavoce della polizia newyorkese ha dichiarato che l’agente ipoteticamente coinvolto nel caso sarebbe un ex poliziotto che, già da allora, operava fuori dal dipartimento, come investigatore privato.
A prescindere dai frutti dell’inchiesta, l’approdo su suolo americano delle scandalo inglese non può che costituire una grossa preoccupazione per Murdoch. Da un lato è in gioco il prestigio del suo amato Wall Street Journal. Dall’altro le accuse di pratiche illecite potrebbero danneggiare la percezione del suo potentissimo canale di Tg via cavo, Fox News, che conduce la battaglia dei ratings con ampio margine rispetto alle reti rivali Msnbc e Cnn. Non a caso Cnn ha già dedicato un servizio al Murdoch-gate insistendo su come Fox News non stia dando spazio allo scandalo. Non bisogna dimenticare inoltre la questione delle frequenze: parte dell’impero di Murdoch in Usa è anche il network Fox Tv con la sua fitta rete di stazioni affiliate sui mercati locali. Per quelle frequenze via etere è necessaria una licenza del governo Usa che va rinnovata periodicamente. Se dall’inchiesta emergessero dati incriminanti, la Federal Communication Commission potrebbe decidere di non rinnovare le licenze.
In Usa la macchina mediatica di Rupert Murdoch è fortissima. Con la campagna elettorale alle porte, la Casa Bianca (che si è già scontrata con Fox News pubblicamente) e i democratici stanno quindi osservando con grandissima attenzione la vicenda. Sotto la direzione di Roger Aisles, Fox News è un organo di propaganda fondamentale per la destra.
Per salvare l’integrità e l’operatività del suo impero mediatico – hanno pronosticato alcuni analisti – il tycoon australiano potrebbe anche decidere di scaricare in blocco i suoi giornali inglesi, vendendoli.
Intanto, la piccola crepa che si è aperta sta sicuramente facendo stappare le bottiglie di champagne alla concorrenza.
Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2011/07/news-corp-lo-scandalo-fa-tremare-limpero-usa-lfbi-indaga-sulle-intercettazioni-delle-vittime/
Copyright ©2024 Diritti Globali unless otherwise noted.