by Sergio Segio | 11 Luglio 2011 6:27
LONDRA— La bella villa e il verde del Sun Valley, nello Stato americano dell’Idaho, sono lontani. L’ottantenne Rubert Murdoch cala con un volo privato sulla pista dell’aeroporto di Luton e si precipita al quartier generale di News International a Wapping, l’Est londinese, poi nella sua casa a Mayfair. Si fa immortalare con una copia dell’ultimo News of the World, quella dell’addio, edizione numero 8674, 168 anni di storia bruciati. E scappa via. Non c’è il tempo per un riposino. Lo aspetta un vertice col suo braccio operativo inglese, Rebekah Brooks, che abbraccia e difende: «Non la getto sotto le ruote di un autobus» . E lo assediano notizie poco rassicuranti. Il fronte politico e il fronte dell’inchiesta stringono Rupert Murdoch in una tenaglia alla cui stretta è poco abituato.
Di solito è lui a comandare i giochi, con la sua potente flotta di giornali e televisioni. Questa volta è costretto alla difesa. Pensava di avere già affondato il colpo della vita, assicurandosi la piattaforma satellitare di BSkyB nel Regno Unito, invece lo scandalo dell’hackeraggio gli sta mandando all’aria i piani. Adesso c’è in ballo una mozione parlamentare che tormenta l’editore di nascita australiana e naturalizzazione statunitense. I laburisti si sono svegliati da un lungo letargo e hanno preso la palla al balzo per incalzare la maggioranza, provando a scardinarla. Tony Blair e Gordon Brown hanno avuto una lunga frequentazione con Rupert Murdoch, hanno beneficiato dell’appoggio dei giornali della sua scuderia (News of the World compreso), hanno condiviso feste e brindisi mondani con Rebekah Brooks e i manager di News International. Poi l’idillio si è rotto.
Alle ultime elezioni Murdoch (spinto da Rebekah Brooks) ha cambiato casacca. E i laburisti, passati all’opposizione, hanno trovato un nuovo leader. Scrollata di dosso l’ombra delle vecchie complicità con Murdoch, Ed Miliband ha deciso di sbarrargli il passo. La mossa che ha studiato è in effetti ben studiata: un voto trasversale della Camera dei Comuni che impedisca all’editore di scalare BSkyB. Ed Miliband sa che può contare sul sostegno dei liberaldemocratici e di alcuni loro ministri. Simon Hughes, il numero due del partito, e Chris Huhne, che regge il dicastero dell’energia, sono usciti allo scoperto: «Non escludiamo di appoggiare la mozione» . E sulla stessa lunghezza d’onda è da sempre Vince Cable, uno dei leader liberaldemocratici più influenti nonché «business secretary» , quello che da noi sarebbe il ministro delle attività produttive. Lui a Murdoch si è sempre messo di traverso.
Sarebbe toccato a Cable decidere sulla scalata di BSkyB, ma un suo giudizio poco lusinghiero sullo stesso Murdoch, intercettato da un microfono, determinò David Cameron a passare la pratica al conservatore, Jermey Hunt, ministro della Cultura. Forte di queste sponde liberaldemocratiche e di alcuni malumori nelle schiere dei tory (non sono pochi quelli che rimproverano a David Cameron l’assunzione come portavoce proprio di Andy Coulson, ex direttore di News of the World), Ed Miliband sta premendo sull’acceleratore: martedì o mercoledì a Westminster, alla Camera dei Comuni, potrebbe scattare la trappola finale. Laburisti e liberaldemocratici insieme, più nazionalisti scozzesi e gallesi, sulla carta, hanno i numeri per frenare lo «Squalo» .
Ore decisive. I particolari che emergono dall’inchiesta sullo spionaggio telefonico illegale (ci sarebbero una dozzina di arresti in arrivo) non aiutano di certo Murdoch: è il turno di 2.200 email fra il 2003 e il 2007 (interne al gruppo News International), dalle quali emergerebbero tre circostanze. La prima: l’hackeraggio avrebbe avuto dimensioni ben più ampie di quelle fin qui conosciute.
La seconda: conterrebbero la prova dei pagamenti ai poliziotti di Scotland Yard in cambio di soffiate per gli scoop. Corruzione. La terza: che a conoscenza ne sarebbero stati i vertici della società . Anche James Murdoch, e Rebekah Brooks? Ieri il boss ha detto che la sua priorità , in questo momento, è Rebekah. Nel suo infinito cinismo, dopo avere sacrificato il News of the World potrebbe persino pensare di «immolare» anche il figlio. Pulizia nel gruppo a patto di avere disco verde per BSkyB. Troppo tardi?
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