by Sergio Segio | 9 Luglio 2011 6:54
Non deve essere un compito così difficile per la questura prendere per le orecchie i fascistelli che ieri a mezzogiorno sono andati davanti alla Camera del Lavoro per cercare di fare a botte con i sindacalisti. E’ finita con un funzionario della Cgil in ospedale. Si è preso un casco in testa ed è caduto pesantemente procurandosi un forte trauma al torace. I quindici audaci ragazzotti forse questa volta non documenteranno la loro scorribanda su you tube ma comunque si sono firmati, visto che erano in corso di Porta Vittoria con striscioni, un tricolore e diversi volantini contro il sindacato, colpevole secondo loro di aver abbandonato gli operai della Val di Susa che lavorano ai cantieri della Tav. Fanno parte di Giovane Italia (sezione Marinetti), una formazione giovanile del Pdl che raggruppa cani sciolti e pezzetti sparsi dell’estrema destra milanese, un mix di teste rasate e giacca e cravatta che a Milano fatica anche a ritrovarsi in uno scantinato.
Questa volta invece hanno fatto il botto. Perché sarà anche una valutazione puramente simbolica ma, come dice il segretario della Camera del Lavoro Onorio Rosati, «si tratta di una provocazione fascista senza precedenti, si attacca un luogo simbolo della democrazia e della sinistra nella nostra città , è dagli inizi degli anni ’70 che non registravamo un atto simile». Il sindaco Giuliano Pisapia si è unito al coro di condanna (Anpi, partiti di sinistra e centrosinistra, segreteria nazionale della Cgil) che chiede alle questura di consegnarli alla giustizia. «Condanno fermamente – ha detto il sindaco – l’aggressione nei confronti di alcuni sindacalisti da parte di un gruppo di estrema destra. La Camera del Lavoro di Milano è un luogo simbolo dell’antifascismo e della democrazia della nostra città , e questo rende ancora più grave quanto accaduto».
Oggi a Milano si tiene una riunione straordinaria del Comitato permanente antifascista. All’ordine del giorno non può non esserci una richiesta che verrà sicuramente formalizzata: la chiusura immediata delle sedi più o meno camuffate delle formazioni neofasciste che sono state aperte ultimamente grazie alla compiacenza degli ex inquilini disperati di Palazzo Marino. Quelli che hanno perso, Letizia Moratti & Riccardo De Corato.
Per i fascisti qui a Milano già prima non tirava una bella aria, adesso vediamo se il vento è cambiato per davvero.
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