by Sergio Segio | 17 Luglio 2011 8:54
Migliaia di italiani dicono no a quei lager contemporanei che sono i Cie (Centri identificazione ed espulsione). Sono arrivate ad oltre 2500 le firme raccolte sul sito dell’Unità a sostegno dell’ appello lanciato dal Partito democratico e dal Forum immigrazione “No al carcere per gli innocenti”.
Cittadine e cittadini che si rifiutano di rilasciare all’Italia definitivamente la patente di paese xenofobo e razzista. Il decreto-propaganda voluto dal ministro Maroni che porta la detenzione per i migranti da 6 a 18 mesi è appena passato alla Camera. Ora il passaggio al Senato, nel segno però di una protesta civile che monta ogni giorno di più.
Come testimonia Fortresse Europe (l’aggiornatissimo blog di Gabriele Del Grande) da gennaio ad oggi sono state quasi quotidiane le rivolte o i tentativi di fuga. Persino quelli di suicidio. E tutto questo è nascosto all’opinione pubblica italiana perché la stampa, in base alla circolare 1305 emanata in aprile da Maroni, lì non può entrare.
Domani, 25 luglio, è attesa una grande mobilitazione sotto i Cie di tutta Italia, organizzata da Fnsi con il Pd e la Cgil – Immigrazione di Piero Soldini che è fra i primi firmatari dell’appello sul nostro giornale. «Ho firmato perché la Cgil da sempre fa battaglie contro i Cie».
Soldini va dritto al punto: «Sono lager, anche se il ministro Maroni fa di tutto per negarlo impedendo l’acceso alla stampa, i cittadini alla fine conoscono le condizioni disumane che si vivono lì dentro». La Cgil Immigrazione fornisce anche dei dati. «Anche se Maroni lo nasconde l’Italia è il paese che fa meno rimpatri d’Europa; di quelli che vengono effettuati solo una misura irrisoria proviene dai Cie, un numero insignificante. Oggi la direttiva europea prevede i rimpatri assistiti che sono molto più laboriosi ma più corretti dal punto di vista umano. Tutti gli altri paesi europei che applicano in modo regolare la direttiva fanno più rimpatri dell’Italia con il suo ‘cattivismo’ istituzionale».
Secondo Soldini non si può più nascondere quella che ormai è una verità tristemente assodata e che va combattuta, anche con lo strumento delle firme che convoglia l’indignazione dei cittadini e agevola la partecipazione: «Siamo al razzismo di governo». «Su questo tema l’esecutivo è ostaggio della Lega e continua a fare norme irrazionali per propaganda ma che non hanno nessuna razionalità ed efficacia. E’ intollerabile che ci siano i Cie in un paese civile, è insopportabile il fatto che la detenzione sia estesa a 18 mesi. E’ solo una punizione senza efficacia, è un ‘cattivismo’ senza obiettivi» ripete Soldini.
Tra l’altro, spiega Soldini, «18 mesi di carcere duro senza tutele e senza diritti è oneroso per l’erario perché costa 50 euro al giorno per ogni “detenuto” quindi 30mila euro per 18 mesi». Per la Cgil-Immigrazione va disvelata la «grande ipocrisia del governo»: «Dice che è impegnato nel contrasto all’immigrazione clandestina, facendo breccia anche nel centrosinistra, in realtà però il governo ha scelto l’immigrazione irregolare, quella ricattabile, perché è funzionale al lavoro nero, all’economia sommersa che nel nostro paese è un quinto del prodotto interno lordo. Abbiamo fatto una mappatura delle zone a rischio Rosarno, se sovrapponiamo la mappa dei Cie sorti dopo l’emergenza di questa primavera ci rendiamo conto che sono gli stessi luoghi dove si sfrutta la manodopera immigrata. Da una parte si alza la bandiera dell’immigrazione clandestina e si creano lager dall’altra si facilita l’incontro di domanda e offerta di lavoro nero».
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