«Pronti alla mobilitazione» I sindacati contro il governo
Sulle pensioni, il governo rischia di ricompattare i sindacati, di vederseli uniti in piazza. La Cisl, che pure sulle prime aveva espresso giudizi di cauto ottimismo sulla manovra estiva di Tremonti, ieri ha preso atto della novità , che non è piaciuta. «Il governo ed il Parlamento devono correggere il provvedimento che blocca la rivalutazione delle pensioni», ha subito chiesto infatti il segretario generale del sindacato Raffaele Bonanni, che aggiunge: «La norma rende ancora più vulnerabili quei pensionati che negli ultimi quindici anni hanno già visto ridursi il potere di acquisto delle loro pensioni. Non solo ci aspettiamo subito un chiarimento dal governo, ma il Parlamento, nel percorso di approvazione della manovra stessa, potrà correggere questa palese iniquità , individuando nella riduzione dei livelli amministrativi, negli sprechi e nei costi impropri della politica, la copertura necessaria per dare soluzione ad un provvedimento ingiusto e socialmente non sostenibile».
Era la meno scontata fra le reazioni. E incontra quella della Cgil, che tramite il segretario confederale condelega al Welfare, Vera Lamonica, definisce «inaccettabile» l’idea della stretta sulle pensioni. «Ci opporremo anche con la mobilitazione. È una misura inaccettabile, iniqua e vessatoria che ancora una volta colpisce gli stessi e non le grandi ricchezze. È il segno di una manovra che scarica su lavoratori e pensionati il costo del risanamento e non colpisce la ricchezza». Senza dimenticare, aggiunge Lamonica, «che anche la sanità sarà colpita e i cittadini subiranno anche l’introduzione del ticket».
I consumatori, tramite Adusbef e Federconsumatori, parlano di una «vera e propria decisione da macelleria sociale che deve essere assolutamente rigettata. E qualsiasi iniziativa messa in campo dai sindacati dei pensionati vedrà il nostro totale e incondizionato appoggio». Le due associazioni dei consumatori fanno sapere che stanno già organizzando mobilitazioni pubbliche.
L’opposizione è pronta a raccogliere l’allarme sociale: «Man mano che si chiarisce, questa manovra si dimostra nettamente punitiva per i redditi medi e bassi» dice Stefano Fassina del Pd. Allarga il discorso Nichi Vendola, direttamente coinvolto come governatore della Puglia da altri aspetti della manovra: «Berlusconi-Tremonti candidano chi dirige le amministrazioni territoriali a diventare esclusivamente dei curatori fallimentari. La manovra era partita con gli effetti speciali degli annunci sui tagli alla casta e alla politica. E poi quando uno osserva il contenuto vero della manovra capisce, guardando ad esempio l’incredibile vicenda del blocco delle pensioni, che si tratta della patrimoniale sui ceti medio bassi del nostro Paese. È la patrimoniale sui poveri. Nient’altro». «Un insulto a 13 milioni di pensionati» è la definiziaone della manovra da parte di Felice Belisario, capogruppo in Senato dell’Idv: «Questo governo continua a prendere a schiaffi precari, pensionati e dipendenti pubblici con parole e fatti. Non sono questi gli interventi di cui l’Italia ha bisogno».
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