by Sergio Segio | 14 Luglio 2011 16:15
ROMA – Medici Senza Frontiere chiede al governo italiano di rispettare gli impegni presi per la lotta all’Aids. L’appello dell’organizzazione medico-umanitaria arriva in occasione della Conferenza internazionale sull’Aids, che si terrà a Roma dal 17 al 20 luglio. “Durante l’ultima riunione per il rifinanziamento del Fondo Globale per la lotta all’Aids, Tubercolosi e Malaria, tenutasi a New York nell’ottobre 2010 – dichiara Msf -, i governi donatori hanno promesso lo stanziamento di appena 11.7 miliardi di dollari, che non sono nemmeno sufficienti a coprire i costi per la prosecuzione dei trattamenti per i pazienti già in cura. Le Nazioni Unite hanno invece stimato che da qui al 2015, saranno necessari ulteriori 6 miliardi di dollari all’anno per dare accesso alle cure alle 9 milioni di persone che oggi hanno urgente bisogno di farmaci”.
“Eppure, gli Stati membri delle Nazioni Unite lo scorso giugno si sono dati come obiettivo di garantire l’accesso alle cure a 15 milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo entro il 2015: obiettivo che allo stato attuale sembra irraggiungibile – dichiara il direttore generale di Medici Senza Frontiere Italia, Kostas Moschochoritis -. Dal 2009 in poi, infatti, abbiamo assistito ad una progressiva riduzione dei contributi di molti governi e addirittura, come il caso dell’Italia, ad una vera e propria interruzione dei pagamenti: il nostro Paese deve ancora al Fondo Globale le quote del 2009 e del 2010 – per un totale di 260 milioni di euro – e non è stato in grado di assumere alcun impegno economico per il triennio a venire”.
Contemporaneamente, secondo Msf, i paesi ricchi stanno agendo per avvantaggiare in maniera sleale le aziende farmaceutiche che producono prodotti sotto brevetto, limitando l’accesso ai farmaci generici e facendone aumentare i prezzi. “Oggi sappiamo che vincere l’Aids è possibile – dichiara il medico di Msf Stella Egidi, esperto di Hiv -: nel decennio trascorso si è moltiplicato il numero di farmaci antiretrovirali disponibili, molti dei quali hanno una versione generica che ha consentito l’abbattimento dei prezzi delle terapie e di conseguenza la rapida espansione dei programmi di cura. Recenti studi scientifici confermano inoltre l’estrema efficacia della terapia nel ridurre drasticamente la possibilità di trasmissione del virus ad un partner non infetto”.
Grazie a questi progressi, il numero dei contagi e dei decessi legati all’Hiv comincia a mostrare una parabola discendente. “Tuttavia, questi successi rischiano oggi di essere vanificati”, afferma Msf. L’esperienza decennale dell’organizzazione nel campo dell’Hiv/Aids ha consentito di elaborare efficaci strategie per espandere l’accesso alle cure portandole anche là dove non si credeva possibile, come nei villaggi, rendendole semplici e gestibili da tutti e affidando alla comunità un ruolo chiave nel sostegno alle persone in trattamento. “L’accesso universale alle cure è dunque un obbiettivo raggiungibile a patto che la comunità internazionale non dimentichi l’impegno assunto verso milioni di persone”, aggiunge la Egidi.
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